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    #JuveBarcellona: come si ferma Messi?

    #JuveBarcellona: come si ferma Messi?

    La domanda in questi giorni è una sola, sempre la stessa: “Come si ferma Messi?”. Ammesso e non concesso che si possa fermare, forse sarebbe più corretto chiedersi: “Si può fermare Messi?”. Se poi la domanda diventasse: “Come si può fermare Messi senza lasciare via libera agli altri fenomeni?”, beh c'è da farsi venire il mal di testa. Partendo dalle certezze, quel che è sicuro è che Messi non si potrà fermare con Chiellini, forse ci potrà provare Barzagli. Dall'infermeria di Vinovo il verdetto è stato spietato nei confronti del numero 3 bianconero, costretto a rinunciare alla partita che aspettava da una vita intera. In un modo o nell'altro verrà ricostruito invece Barzagli, rientrato in gruppo solo oggi e rimasto fermo quasi dieci giorni per un altro fastidio muscolare. Solo in caso di necessità assoluta verrà data fiducia ad Ogbonna, mentre un infortunio dietro l'altro l'ipotesi di una difesa a tre non ha mai fatto in tempo ad essere presa in considerazione: eppure l'idea di togliere profondità al trio delle meraviglie, con una squadra altrettanto corta e aggressiva ma che potesse controllare l'avversario dieci o venti metri più indietro, in condizioni normali sarebbe stata tutt'altro che campata per aria.

    NESTA PENSIERO - Nel frattempo i grandi difensori del passato dicono la loro. In particolare una preziosa chiave di lettura l'ha fornita Alessandro Nesta, che proprio nel Milan di Allegri ha affrontato in più di un'occasione Messi e il Barcellona. Nesta a Tuttosport ha dichiarato come prima di tutto servirà massima concentrazione ed una buona dose di fortuna, unite ad un'organizzazione di squadra perfetta perché sarebbe impensabile credere che in novanta minuti di uno contro uno Messi non possa mai andare via. Ed anche un pizzico di malizia, qualche calcio qua e là senza cattiveria potrebbe fare la differenza.

     

    LA TRAPPOLA DI GRACIA - Tornando alla domanda originaria, come si ferma Messi? L'unico a poter avere una risposta suffragata dai fatti è Javi Gracia, tecnico di un Malaga che si è distinto quale unica squadra in grado non solo di uscire imbattuta dal doppio confronto in campionato con il Barcellona, oltre ai quattro punti conquistati conserva l'orgoglio anche per una porta rimasta inviolata per 180 minuti più recupero: 0-0 a Malaga a settembre, addirittura 0-1 al Campo Nou a febbraio, al termine di due partite che hanno visto la truppa di Javi Gracia ottenere il massimo grazie ad una formazione corta e aggressiva, pronta a ripartire con molta meno qualità in ogni reparto di quanto possa fare la Juve. A differenza dei bianconeri però, il Malaga ha avuto un assetto che permettesse un continuo raddoppio sulle fasce, un 4-2-3-1 che vedeva una pressione immediata anche sui due esterni bassi che rappresentano nel gioco di Luis Enrique una sponda fondamentale tanto per Messi quanto per Neymar. Quella di Berlino inevitabilmente sarà un'altra storia, ma chissà che da Malaga non possa arrivare qualche suggerimento per limitare il Barça e Messi in particolare. Perché fermarlo, forse, è semplicemente impossibile.


    Nicola Balice
    @NicolaBalice


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