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    Juve-Atletico, l'analisi di Katia Serra

    Juve-Atletico, l'analisi di Katia Serra

    Juventus-Atletico Madrid 0-0, l'analisi di Katia Serra.

    Serviva un punto ed è arrivato, in una partita in cui l'obiettivo qualificazione era più importante 
    dello spettacolo. In campo c'è stata un'intensità media e la partita, sempre equilibrata, ha abbassato il ritmo dopo circa 70 minuti. 

    L'ATLETICO MADRID - La disposizione dell'Atletico Madrid è conosciuta, la fase difensiva è impressionante per compattezza, fisicità e attenzione: nel 4-4-2 adottato da Simeone trovare spazi è quasi impossibile. Nella prima parte di gara chi ha avuto la possibilità di seguire dall'alto la partita ha visto una squadra con linee strettissime e corte, dove tutti i giocatori si muovevano con un sincronismo perfetto. Godin in difesa ha giganteggiato sui palloni aerei, Mandzukic a uomo su Pirlo si è sacrificato, Raul Garcia e Arda Turan si sono scambiati più volte la posizione andando sempre ad attaccare alto Evra per impedirgli di iniziare l'azione da dietro. 

    LA JUVENTUS - La Juventus ha manovrato (possesso palla nettamente superiore), ha tenuto un baricentro alto, ha invertito più volte Pogba e Vidal ed è stato il cileno a cercare la posizione tra le linee per fare la regia perché Pirlo non si liberava dalla marcatura. Nelle palle inattive contro, tutti gli uomini dentro l'area di rigore a conferma che era fondamentale non prendere gol. Ma perché ha continuato tutto il primo tempo a muovere la palla lateralmente e cercare il cross calciando sempre sulla linea difensiva quando loro sono così bravi di testa? Probabilmente è quello che lo stesso Allegri ha detto ai suoi nell'intervallo. Così, nel secondo tempo abbiamo visto una Juve diversa nello sviluppo della fase offensiva, più brava a tenere la palla a terra e cercare di sfondare centralmente. Sia con Pogba più dentro al campo e Tevez sempre più basso per trovare spazi da cui partire e ha cercato con continuità Evra, che ha spinto con più convinzione proponendosi senza palla. 

    UN PAREGGIO CHE VA BENE A TUTTI - Probabilmente le energie spese dall'Atletico nel primo tempo, seppur ben gestite nel non possesso palla perché a turno sia Raul Garcia che Koke, Arda Turan e Gabi hanno affiancato Mandzukic nel non possesso sui centrali juventini, che hanno avuto la freddezza di girar palla anche sotto pressione, ha portato la squadra a cambiare. Il 4-5-1 con Koke ad affiancare Gabi e Suarez in mediana e Arda Turan e Raul Garcia fissi sugli esterni ha sancito che il pareggio stava bene anche agli spagnoli

    In fondo erano già primi nel girone. Ciò che colpisce di questa squadra è il rapporto qualità/quantità che i giocatori mettono in campo, con uno spirito di sacrifico da imitare, in cui la mano del suo allenatore continua ad essere determinante. Un Juventus-Atletico Madrid da dentro o fuori sarebbe stata un'altra partita.... ma stasera era logico pensare alla qualificazione.

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