Juve, Andrea escluso dalla festa degli Agnelli, e con lui altre due assenze che fanno rumore
Però tra balletti, scenografie, musica a palla, partita dei tifosi vip prima (c’erano in campo pure Oceano e Leone Elkann) e poi quella delle leggende bianconere, qualche nota stonata in questo mega show c’è stata. E sono state le rumorosissime assenze.
In testa quella dell’ultimo presidente, Andrea, tra l’altro uno tra i più vincenti della storia del calcio e non solo alla Juve. Un Agnelli assente alla festa degli Agnelli. Sembra una fake news, invece non lo è. Andrea non c’era proprio, anche se era a Torino (ha partecipato ad un convegno). Di sicuro l’assenza non era dovuta all’inibizione comminatagli dalla giustizia sportiva, non essendo quello dell’altra sera un evento ufficiale organizzato da Lega o Figc, ma da altro. Già le sue dimissioni da tutto, Juventus ma anche Exor e Stellantis, stupirono molti (perché fuori da tutto? Fu la domanda), la sua mancata partecipazione alla serata di martedì è tornata a far discutere e ad innescare i soliti sospetti. Perché mai Andrea non avrebbe voluto essere presente alla celebrazione del centenario della sua famiglia, lui che probabilmente è più juventino del suo stesso cugino. Non era gradito? La sua eventuale presenza é stata ritenuta sconveniente e poco opportuna dopo le note vicende Prisma, nelle quali è penalmente ancora coinvolto? Il silenzio apre ad ogni ipotesi. Di sicuro il copione sembra molto simile a quello adottato dopo Calciopoli con Moggi e Giraudo.
Mancava l’ex presidente e con lui pure l’ex vicepresidente, Pavel Nedved. E quando sono scesi in campo i Legends l’ assenza della “furia ceka” si è notata di brutto, soprattutto perché altri palloni d’oro erano presenti eccome, in campo ed in panchina. Mancava solo Pavel, lui che negli anni addietro non aveva saltato nemmeno una delle partite del cuore disputate all’Allianz, ed ha marcato visita nella partitella più simbolica. Lui che leggenda è stata per davvero. C’erano Carrera, Iuliano, Matri, Pepe, e non Pavel Nedved. Roba da chiedere il rimborso del biglietto.
Così come a difendere una delle due porte dei Legends c’era Storari e non Gianluigi Buffon, che dopo Del Piero è forse il più iconico capitano della storia bianconera. Non era presente perché adesso fa parte dello staff della Nazionale e proprio martedì era a Nyon per l’assegnazione ufficiale degli Europei 2032 che l’Italia organizzerà assieme alla Turchia (sempre se costruiranno gli stadi per ospitarli).
Va bene, Gigi ha fatto anche da testimonial, ma essendosi svolto tutto la mattina, la sera avrebbe potuto tranquillamente essere presente a Torino. Del resto Nyon dista meno di tre ore di auto dal capoluogo piemontese, e magari un volo privato gli Elkann glielo avrebbero anche messo a disposizione. Ma magari quelli della Federazione non erano d’accordo, e se fosse così il presidente Gravina dovrebbe spiegarci il perché. Una deroga al proprio team manager, per un evento esclusivo ed unico come quello per i festeggiamenti dei 100 anni degli Agnelli, avrebbe dovuto concederglielo. Un conto è essere sotto contratto con un club, tipo Chiellini (altro assente) che tra l’altro gioca negli Stati Uniti, un altro avere un ruolo nello staff della Nazionale (e neanche di primo piano) .
Lo diciamo fin d’ora: qualsiasi giustificazione non regge. L’altra sera Buffon avrebbe dovuto essere presente. Se i burocrati federali non ci arrivano da soli, sarebbe l’ennesimo sgarbo fatto dalla FIGC alla Juventus.