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    Juventus: Allegri non è bollito, ma ormai ha fatto il suo tempo

    Juventus: Allegri non è bollito, ma ormai ha fatto il suo tempo

    • Marco Bernardini
    La passione è il motore che consente al calcio di vivere e di prosperare. La passione è anche quel sentimento che, spesso, impedisce alla ragione di dominare e di domare le pulsioni istintive. Emotività e logica non sono buone parenti.

    Massimiliano Allegri, dopo la batosta rimediata a Madrid, è stato praticamente tritato vivo nei giudizi della tifoseria bianconera che lo ha additato come il primo responsabile della pesante sconfitta subita dalla Juventus. L’epiteto più carino o meno pesante rivolto al tecnico è stato quello di “bollito”. Una reazione a senso unico eccessiva e per certi versi immotivata.

    Posso ben immaginare e anche di condividere il grado di delusione cocente del popolo juventino però, proprio per evitare giudizi di pancia e basta, ho cercato di individuare una motivazione logica per le cose che Allegri ha fatto e per quelle che non ha fatto ma avrebbe potuto fare per evitare l’inattesa batosta contro la squadra di Simeone. 

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