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  • Juve, Allegri contro l'Atletico si gioca la panchina: Agnelli pensa già a Zidane

    Juve, Allegri contro l'Atletico si gioca la panchina: Agnelli pensa già a Zidane

    • Alessandro Di Gioia
    Massimiliano Allegri ora trema davvero, forse per la prima volta da quando è allenatore della Juventus: la brutta e meritata sconfitta patita nella serata del Wanda Metropolitano contro l'Atletico Madrid del Cholo Simeone rappresenta senza dubbio il momento più duro della sua avventura come tecnico bianconero, visto che per la prima volta ha perso una partita fondamentale da favorito e il sogno della Champions League rischia di tramontare definitivamente agli ottavi di finale. Troppo brutta la sua Juve per essere vera: senza mordente, senza capacità né voglia di offendere e soprattutto di innescare quello straordinario potenziale offensivo messogli a disposizione dal presidente Andrea Agnelli con l'acquisto di Cristiano Ronaldo, apparso stranamente abulico e nervoso. 

    Un nervosismo che sta contagiando tutto l'ambiente Juve, dai vertici ai calciatori: tra diciannove giorni servirà l'impresa nel ritorno dell'Allianz Stadium, ma il peggior risultato stagionale dell'era Allegri rischia sinistramente di concretizzarsi proprio nella prima stagione in bianconero di CR7. Lo scudetto, ormai quasi in cassaforte, non placherebbe assolutamente le critiche dei tifosi, che hanno visto realizzarsi il medesimo risultato anche senza il calciatore più forte del mondo in rosa ma con i Matri, i Vucinic e gli Estigarribia. Né tranquillizzerebbe Agnelli e la società, che con l'acqisto di Ronaldo ha decisamente fatto un all-in assoluto sul tavolo da poker, dal punto di vista dell'immagine e soprattutto economico.

    Per questo motivo, il ritorno degli ottavi di Champions sarà decisivo per il futuro dell'attuale tecnico: qualora la Juventus dovesse uscire dalla competizione, sarebbe quasi impossibile vedere Allegri sedere ancora sulla panchina bianconera nella prossima stagione. Nelle sue stanze, il presidente della Juve sta già vagliando le alternative, con i nomi in esame per trovare il sostituto: il preferito era proprio quel Diego Pablo Simeone che ieri ha impartito una lezione di gioco e "huevos" alla squadra torinese, ma arrivare al Cholo è impossibile perché ha appena rinnovato con l'Atletico fino al 2022, diventando il tecnico più pagato al mondo con i suoi 24 milioni di euro a stagione di stipendio.

    Il nome più gettonato è dunque quello di Zinedine Zidane, che piace per diversi motivi: innanzitutto perché ha trionfato nelle tre edizioni di Champions League alle quali ha preso parte sulla panchina del Real Madrid, poi per l'ottimo rapporto con Cristiano Ronaldo, artefice principale dei suoi trionfi, infine per il legame conservato con i tifosi. Già, perché Zizou è uno juventino doc, e uno dei suoi più grandi obiettivi sarebbe proprio quello di riportare la Champions League a Torino dopo tanti anni di insuccessi e fallimenti: insomma, il profilo ideale per la panchina della Vecchia Signora. A meno di clamorose rimonte o imprese sensazionali, la serata di mercoledì può aver segnato definitivamente il futuro di Massimiliano Allegri, che potrebbe essere costretto a lasciare la Juve senza Champions League proprio nell'anno nel quale aveva le carte in regola per giocarsela davvero fino in fondo. ​

    @AleDigio89

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