Juve, Allegri contro l'Atletico si gioca la panchina: Agnelli pensa già a Zidane
Un nervosismo che sta contagiando tutto l'ambiente Juve, dai vertici ai calciatori: tra diciannove giorni servirà l'impresa nel ritorno dell'Allianz Stadium, ma il peggior risultato stagionale dell'era Allegri rischia sinistramente di concretizzarsi proprio nella prima stagione in bianconero di CR7. Lo scudetto, ormai quasi in cassaforte, non placherebbe assolutamente le critiche dei tifosi, che hanno visto realizzarsi il medesimo risultato anche senza il calciatore più forte del mondo in rosa ma con i Matri, i Vucinic e gli Estigarribia. Né tranquillizzerebbe Agnelli e la società, che con l'acqisto di Ronaldo ha decisamente fatto un all-in assoluto sul tavolo da poker, dal punto di vista dell'immagine e soprattutto economico.
Per questo motivo, il ritorno degli ottavi di Champions sarà decisivo per il futuro dell'attuale tecnico: qualora la Juventus dovesse uscire dalla competizione, sarebbe quasi impossibile vedere Allegri sedere ancora sulla panchina bianconera nella prossima stagione. Nelle sue stanze, il presidente della Juve sta già vagliando le alternative, con i nomi in esame per trovare il sostituto: il preferito era proprio quel Diego Pablo Simeone che ieri ha impartito una lezione di gioco e "huevos" alla squadra torinese, ma arrivare al Cholo è impossibile perché ha appena rinnovato con l'Atletico fino al 2022, diventando il tecnico più pagato al mondo con i suoi 24 milioni di euro a stagione di stipendio.
Il nome più gettonato è dunque quello di Zinedine Zidane, che piace per diversi motivi: innanzitutto perché ha trionfato nelle tre edizioni di Champions League alle quali ha preso parte sulla panchina del Real Madrid, poi per l'ottimo rapporto con Cristiano Ronaldo, artefice principale dei suoi trionfi, infine per il legame conservato con i tifosi. Già, perché Zizou è uno juventino doc, e uno dei suoi più grandi obiettivi sarebbe proprio quello di riportare la Champions League a Torino dopo tanti anni di insuccessi e fallimenti: insomma, il profilo ideale per la panchina della Vecchia Signora. A meno di clamorose rimonte o imprese sensazionali, la serata di mercoledì può aver segnato definitivamente il futuro di Massimiliano Allegri, che potrebbe essere costretto a lasciare la Juve senza Champions League proprio nell'anno nel quale aveva le carte in regola per giocarsela davvero fino in fondo.
@AleDigio89