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Juve, Alex Sandro: 'Mi sento in colpa se spendo 300 euro in una sera. Torino città difficile per un brasiliano'
SU TORINO - "Torino come città è un po 'difficile per un brasiliano, perché ha meno opzioni per divertirsi. Per lavorare è la città perfetta, perché non ha distrazioni. La mia vita qui è allenarmi, poi torno a a casa, e qualche volta esco a cena. Di tanto in tanto, nei giorni liberi, visito le città vicine. Ovviamente a Torino ci sono posti per divertirsi, ma li conosce chi la vive, per un turista può sembrare noiosa. Penso che sia anche per questo che i brasiliani non sono rimasti tanto alla Juve in passato, perché Torino non ha lo stesso appeal di Roma o Milano. Poi c'entra anche la mentalità della società, che è molto metodica. Ora qualcosa è cambiato in tal senso, e anche i giocatori stranieri si sentono a casa, non credo fosse così qualche anno fa".
SULLA JUVE - "In ogni squadra gli allenamenti sono duri, ma alla Juve lo sono di più. I primi mesi sono difficili per qualsiasi giocatore che arrivi. Io ricordo quando arrivai dal Porto, i primi due mesi ero in difficoltà. Sentivo le gambe sempre stanche, dicevo che gli allenamenti erano troppo pesanti per me, ma mi ripetevano che mi sarei abituato. Ho lottato ogni giorno e alla fine sì, mi sono abituato. E succede sempre, uno arriva, si lamenta perché è tutto troppo pesante, poi si abitua e diventiamo più forti. Magari anche questo modo di allenarsi ha allontanato i brasiliani, che non sempre sono abituati a essere spinti fino al proprio limite. L'organizzazione che c'è alla Juve è difficile da vedere altrove, i fan vedono solo il campo, ma c'è una grande azienda che si prende cura di tutto".