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Juve, Agnelli: 'Pirlo, nessun fallimento. La Superlega non era un colpo di stato, ma un grido d'allarme'
SU PARATICI - “Ho cercato di fare paralleli su tutto. Da Delneri a Pirlo ci sono stati tanti momenti felici, siam partiti dall’Olimpico e siamo allo Stadium. Penso ai trofei, alle Women, all’Under 23. Penso ai giocatori che ha portato qui da noi, cito Tevez, Dybala e CR7. Unico rammarico tra le tante trattative, ho sempre pensato che il problema fosse quando non eravamo su un giocatore, se devo pensarci è solo Van Persie. Momenti che hanno fatto la storia, la riunione Paratici, Nedved, Marotta e Agnelli e ci siam detti ‘sappiamo cosa fare’. Staresti a raccontare per ore Fabio, agli innumerevoli Juventus Day e ai cucchiai di legno. Alle chiamate alle 7.30, mi preoccupavo ma aveva solo fuso orario diverso. Penso ai mojito alle feste scudetto. Penso che all Juventus sia arrivato un ragazzo e vada via un uomo, curioso, istintivo, responsabile, vincente. Ha gestito la Juventus in uno dei momenti poi difficile della storia del calcio, queste due stagioni raccontate quasi normalmente in realtà non avevano nulla di normale. Abbiamo avuto lunga chiacchierata di due ore, abbiamo capito che era il momento per intraprendere un percorso diverso. A nome mio e della Juventus dico grazie Fabio, sono stati undici anni fantastici”
”Caso Suarez? Non ci sono situazioni esterne ad aver condizionato questa decisione. Chi lavora alla Juve sa che questi ostacoli ci sono. Insieme abbiamo capito. Anche la decisione di Allegri è successiva, ma se avessimo continuato con Paratici non ci sarebbero stati problemi”
“Ci pentiremo in futuro come con Allegri? Bisogna capire il momento in cui si decide. In quel momento era giusta quella decisione, così come in questo momento questa è la decisione giusta”