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  • Agnelli: 'La Juve può vincere tutto' VIDEO

    Agnelli: 'La Juve può vincere tutto' VIDEO

    (ENGLISH VERSION)

    Oggi si è tenuta la tradizionale Assemblea degli Azionisti della Juve, appuntamento fisso per trarre un bilancio sotto ogni punto di vista della stagione appena conclusa.

    Ha aperto i lavori il presidente Andrea Agnelli, questi i passaggi principali del suo discorso d'apertura.

    ORGOGLIO - "Siamo estramemente orgogliosi di quanto fatto in questi cinque anni. Un pensiero va a tutti i giocatori che sono scesi in campo per tutti e cinque questi anni, in particolare agli otto giocatori che hanno vinto questi cinque scudetti: Buffon, Bonucci, Barzagli, Chiellini, Marchisio, Caceres, Lichtsteiner e Padoin. Un pensiero va anche a tutta l'area sportiva, penso al vicepresidente Nedved, all'amministratore delegato Marotta, al direttore sportivo Paratici. Ed ovviamente il ringraziamento non può che andare a tutte le persone che lavorano quotidianamente nell'ombra. Ma ora guardiamo al prossimo successo, che rimane sempre il più bello e il più difficile da raggiungere".

    SCENARIO MONDIALE - "Privilegio per noi lavorare in un contesto così in crescita. Guardiamo ai diritti televisivi, in Premier c'è stato un incremento del 71%, la Liga del 50%. A rinnovo i principali club europei hanno avuto un incremento del 75% e un aumento relativo dello sponsor tecnico. Un contesto macroeconomico che fa capire quanto sia importante il calcio a livello mondiale. C'è una crescita notevole a ovest penso agli Stati Uniti, c'è una crescita notevole a est dettata dal percorso della Cina all'interno del contesto internazionale, questi dovranno essere nuovi mercati strategici. Guardiamo ai fatturati, abbiamo quasi raddoppiato il nostro eppure rischiamo di trovarci nel mezzo tra club di prima fascia e quelli di seconda: ce ne sono quattro con oltre 400 milioni di fatturato, quattro tra i 200 e i 300, noi e il Liverpool tra i 300 e i 400 milioni. Detto questo, la Juve ha avuto una crescita significativa che ci permette di ambire a vincere tutte le competizioni alle quali partecipiamo e una rosa di prim'ordine".

    CRESCITA JUVE - "La nostra crescita si basa su tre pilastri. Da un lato c'è lo sport, gestito da Beppe Marotta, ma i risultati sportivi sono figli di una programmazione progressiva. Siamo entrati in Champions in punta di piedi, la determinazione di oggi è diversa da cinque anni fa, giocare le finali sarebbe meglio vincerle ma per vincerle bisogna pur sempre giocarle. Juventus-Bayern e Bayern-Juventus, dopo la finale di Champions, sono state le partite più viste in Cina. Dal punto di vista dei ricavi, la crescita è solida e continua, affidata a Giorgio Ricci, Silvio Ligato e Federico Palomba. Da ultimo ma non per importanza c'è il settore dei servizi, coordinata da Aldo Mazzia, penso ad un progetto per tutti guardando al J-Village, ma anche al J-Museum, al J-Medical e al J-College"

    DOMANI - "Continuare a crescere, in Italia e in Europa. I termini di paragone per noi sono all'estero, i club di Premier, Liga, Bundesliga. Penso alla Premier come una lega che ha saputo sviluppare un marchio tale da coinvolgere sponsor che nemmeno operano in Europa. Penso alla Liga e vedo l'aiuto che hanno avuto il Barcellona e il Real Madrid, nel passaggio dal soggettivo al collettivo a livello di proprietà senza la perdità di nemmeno un euro. Penso alla Bundesliga, penso al Bayern Monaco e alla Bavaria, quando è importante avere una Regione alle spalle senza disoccupazione con sede di una grande multinazionale, al suo azionariato. Penso all'Italia e vedo che non ci sono nemmeno imprenditori che vogliono investire nel calcio. Altro club di riferimento è ovviamente il Psg".

    OLTRE IL CALCIO - "Dal 1 luglio 2016 entreremo al J Village. Ma ci sono accordi importanti anche extracalcistici come quello con Chicco, non si era mai vista l'associazione di un brand per bambini a un club calcistico. Penso a Jay, un successo sotto ogni punto di vista per la crescita e lo sviluppo del marchio. Prossimo passaggio, al termine del futuro triennio, ritengo ci si possa permettere di essere sempre più competitivi"

    CHAMPIONS LEAGUE - "Si è parlato molto della creazione di una SuperLega, credo che negli interessi di tutti si sia raggiunto un accordo tra Uefa e club che possano lasciare tranquilli ma ritengo rimangano altri margini di crescita. Dei 2 miliardi di appassionati di sport al mondo, 1.6 sono appassionati di calcio. I due eventi più seguiti al mondo sono la finale di Champions e il SuperBowl. Quello che deve far riflettere è che oggi la Champions fattura 2.4 miliardi di euro, il SuperBowl più del doppio a fronte di un bacino d'utenza che è un decimo di quello del calcio. La dimensione della Champions League che a noi piace pensare globale parla ancora di una manifestazione europea: giocata il martedì e il mercoledì sera significa giocarlo quando in America lavorano e in Cina dormono. Siamo riusciti a strappare un orario in più, quello dell 18. Il market pool nuovo e l'access list diverso per i campionati principali sono già dei successi, per aiutare le leghe che maggiormente alimentano la Champions".

    DIRITTI TV - "In Europa crescono tutti, in Italia sono cresciuti solo del 20%. Crescita significativa, ma che ci vede andare a velocità ridotta rispetto ai principali campionati europei. Bisogna lavorare attorno alla valorizzazione del prodotto, anche sulla distribuzione del prodotto. Se la Premier è la prima della classe, lo è anche attraverso degli accordi diversi che poi sono stati monetizzati in maniera importante. Bisogna affrontare le problematiche del calcio nella sua globalità. Il sistema ha bisogno di stabilità e stabilizzarsi, i numeri nel dettaglio ci dicono che le partite dal maggior valore economico non coincidono con le partite più seguite e promosse. Chi vince il playoff di Championship, guadagna circa 150 milioni: immediato paracadute per chi dovesse retrocedere l'anno successivo. Chi vince il playoff di serie B, accede ai diritti della serie A quindi a 35-40 milioni, l'anno successivo altri 15: vale circa 60 milioni. Le partite dal maggior bilancio economico, sono quelle con meno audience televisivo. Bisogna ridurre il rischio sportivo, i maggiori investimenti che le società sono portate a fare si riduce quindi ai calciatori perché solo il raggiungimento dei risultati nell'immediato portano a degli incassi importanti. Così non si cresce a livello patrimoniale, non si investe su infrastrutture e settori giovanili, ecco perché il Financial Fair Play andrebbe rispettato maggiormente. Servono riflessioni importanti: la Champions sta cambiando e ci vedrà attori importanti al fianco dell'Uefa per la co-gestione delle due principali competizioni"

    BAMBINI E ALTRI TEMI - "Dobbiamo puntare a fare in modo che ogni bambino al mondo voglia giocare a calcio. In Italia si perdono sempre più bambini che iniziano a praticare altri sport, preferendo il lavoro di altre federazioni che si dichiarano più formative e pulite. In Italia servono grandi cambiamenti, penso alle infrastrutture ad esempio: mi fa piacere di essere sempre meno una voce fuori dal coro, altri presidenti stanno esprimendosi in tal senso".

    LA PRIORITA' - "Il calcio non si deve dimenticare della sua base, è una piramide aperta che deve permettere ad ogni club di ambire alla vittoria attraverso il principio di solidarietà. Che non deve diventare sostentamento. La priorità deve essere avere capacità di rinnovarsi, non bisogna avere paura di cambiare nell'interesse del calcio".

    CASO GAZZONI
    - "Alcuni quotidiani hanno riportato la possibilità di reati quale il falso in bilancio. Io ricordo che per appostare un accantonamento in bilancio a fronte di una controversia in corso è necessario che il cda valuti la probabilità della soccombenza. La Juventus citata quale responsabile civile nel processo di Napoli è stata assolta. Giova forse ricordare come funziona il principio contabile nella definizione del sostenimento dell'onere. Si procede all'iscrizione della passività solo nel caso in cui venga  valutato il rischio superiore al 50% dal consiglio di amministrazione, in questo caso è stato ritenuto compreso tra il 5 ed il 50%".

    LIMITE JUVE E DEL CALCIO ITALIANO - “In linea di massima scontiamo un paio di cicli, come Juventus e come calcio italiano. Se torniamo al 2005-2006, fatturato tra le grandi d'Italia e degli altri paesi erano simili. Dopo di che, in Italia è successo quello che è successo e in quel momento lì il calcio italiano si ferma. Noi ripartiamo nel 2010-2011, anno che abbiamo definito di transizione, quindi siamo indietro di cinque anni. Il livello di salute del calcio italiano è differente da quello di Premier, Liga o Bundesliga. Penso che per i prossimi due o tre anni, da soli, continueremo a crescere sempre scontando quei cinque-sei anni, dovremmo paragonarci con il passo dei top club nel 2012 o giù di lì. Un cambiamento nella governance italiana, non può che essere un bene per tutto il sistema”.

    AGNELLI SU TAVECCHIO ED ELEZIONI FIGC: "Tavecchio e Uva hanno conoscenza della macchina amministrativa notevolmente superiore rispetto a due anni fa, questa esperienza può permettere loro di lavorare meglio in futuro. Questo percorso può essere un bel punto di partenza per le riforme di cui il calcio italiano ha bisogno. Detto questo nel sistema elettivo le prof contano il 34% come i dilettanti, la Juve pesa solo col 0.5%. Tavecchio ha espresso la volontà di smarcarsi da tutor più o meno invasivi in precedenza, valuteremo altre alternative ma l'esperienza di questi due anni è un ticket importante nel processo di riforma. Chi conosce la macchina amministrativa oggi parte avvantaggiato e può avere il supporto di tanti altri".

    SUGLI OBIETTIVI: "Non conta dove siamo ad ottobre, ma dove saremo a maggio. La Juventus ha investito circa 350 milioni in 5 anni, società che sostiene in maniera diretta e indiretta il sistema calcio.Mi sento giornalista. Se si perde significa che si è giocato male. Mi è sufficiente vincere. Quotazione in borsa non è un vincolo, anzi credo che per noi rappresenti uno strumento di maggior trasparenza essendo una società che gestisce un prodotto fruito da appassionati veri".


    SULL'INDAGINE ANTIMAFIA PER I BIGLIETTI AGLI ULTRAS: "La procura ha avviato l'indagine su alcune famiglie ritenute inserite nell'Ndrangheta, valutando se siano o meno infiltrate. La Juventus non ha mai fatto alcun tipo di regalia, ogni azione intrapresa dalla Juventus è sempre stata in collaborazione con le forze dell'ordine". 


     

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