UFFICIALE, DEFERITO AGNELLI: 'INACCETTABILE' Elkann lo conferma VIDEO
18.30 JOHN ELKANN DIFENDE AGNELLI - Con un comunicato ufficiale apparso sul sito web della Juventus, John Elkann ha voluto difendere il cugino confermando l'estraneità della Juventus ai fatti LEGGI QUI IL COMUNICATO DI ELKANN
Al termine della conferenza stampa pre Sampdoria-Juve di Allegri, è arrivata la comunicazione da parte del club bianconero a proposito di una conferenza stampa straordinaria indetta dal presidente Andrea Agnelli per rilasciare delle importanti dichiarazioni. Non ci sarà spazio alle domande dei giornalisti.
"Nella giornata odierna, pochi minuti fa, mi è stato consegnata la notifica di un deferimento dalla Procura Federale. Tale deferimento riguarda il sottoscritto, il dottor Francesco Calvo, all'epoca nostro dirigente, il signor Alessandro D'Angelo e il signor Stefano Merulla. Questa società, i suoi dipendenti e il sottoscritto, non hanno nulla da nascondere e da temere, ed è questo il motivo per cui oggi sono qui davanti a voi.
Nei mesi scorsi i dipendenti della Juventus, che godono della mia massima fiducia, hanno collaborato con la Procura della Repubblica di Torino in veste di testimoni, nel quadro di un'indagine riguardante alcuni personaggi legati al mondo della criminalità organizzata. Questa veste di testimoni è stata sottoposta ad un controllo invasivo e meticoloso, anche con l'uso di intercettazioni ambientali e telefoniche. Erano testimoni e sono rimasti testimoni fino alla chiusura delle indagini penali.
Oggi la Procura Federale, anzichè limitarsi a contestare eventuali irregolarità nella vendita dei biglietti emette un deferimento nel quale il mio nome, quello dei nostri dipendenti, rivestirebbe un ruolo di collaborazione con la criminalità organizzata. Tutto ciò è inaccettabile, ed è frutto di una lettura parziale e preconcetta nei confronti della Juventus e non rispondente a logiche di giustizia. Ricordo che l'attività di ordine pubblico e di prevenzione per le partite di calcio vengono svolte in stretta collaborazione con tutte le forze dell'ordine.
Mi difenderò. Difenderò i miei tesserati, difenderò il nome della Juventus che per troppe volte è già stato infangato e sottoposto a curiosi procedimenti sperimentali da parte della giustizia sportiva. Tale difesa avverrà nelle sedi opportune, ma vi invito, signori, vi invito fin da oggi ad approfondire con grande attenzione le tematiche di un'inchiesta che ha visto curiosamente scomparire dalla scena mediatica gli accusati di reati mafiosi per essere sostituiti da testimoni che hanno l'unica colpa di lavorare in una società molto famosa e sulla bocca di tutti.
Vi invito tuttavia ad essere testimoni e non strumenti, come ho scritto alcuni giorni fa non ho mai incontrato i boss mafiosi. Ho incontrato tutte le categorie dei tifosi, attività svolta alla luce del sole che rientrano nei compiti di un presidente di un club si una società di calcio. Se alcuni di questi personaggi hanno oggi assunto una veste diversa agli occhi della giustizia penale, questo è un aspetto che all’epoca dei fatti non era noto, né a me, né a nessuno dei dipendenti della Juventus. E all’argomento che qualcuno di voi potrebbe opporre, che gli ultras o i loro capi non sono stinchi di santo, io vi dico che condivido ma rispetto le leggi dello stato e queste persone erano libere e non avevano alcuna restrizione a frequentare lo stadio e le partite di calcio.
La Juventus, così come ogni altra società calcistica, collabora con lo Stato ed è stata negli anni scorsi indicata come esempio virtuoso, ma non può certamente sostituirsi alle forze dell’ordine.
Penso che fosse doveroso da parte mia presentarmi davanti a voi oggi, così come ho dato la mia disponibilità a presentarmi davanti alla Commissione Antimafia, perché poteste quantomeno sapere direttamente da me quale sia il mio pensiero senza alcuna mediazione.
Da ultimo: so che alcuni di voi si sono esercitati nei giorni scorsi in ipotesi riguardanti il cambio del management della Juventus. Mi dispiace deludervi, ma questo gruppo dirigente, formato dal sottoscritto, dal vicepresidente Pavel Nedved, dall'amministratore delegato Giuseppe Marotta e dal direttore sportivo Fabio Paratici, ha intenzione di continuare a far crescere la Juventus ancora per parecchio tempo.