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  • Agnelli: 'Grazie Ronaldo, ma la Juve è più grande. Superlega? Ho servito lealmente la Uefa, il sistema va cambiato. Aumento di capitale e Covid...'

    Agnelli: 'Grazie Ronaldo, ma la Juve è più grande. Superlega? Ho servito lealmente la Uefa, il sistema va cambiato. Aumento di capitale e Covid...'

    • Nicola Balice, inviato a Torino
    Così Andrea Agnelli, presidente bianconero, introduce l'assemblea degli azionisti della Juve: "Unici a organizzare assemblea in presenza, mi fa piacere perché essere unici è tratto distintivo della nostra storia"

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    CONTESTO - “Per parlare della situazione economica della Juventus bisogna parlare del contesto globale. Se guardiamo il fatturato del settore a inizio anni Duemila era di 6 miliardi circa, pre-Covid si parlava di 24 miliardi, una crescita resiliente e inelastica a qualsiasi evento del mondo intero al contrario di quanto capitato in questa pandemia. C'è stata anche inflazione incredibile nella valorizzazione dei giocatori, quindi nei trasferimenti, dal 2012 a oggi il flusso si è triplicato d 2,4 miliardi a 7,5. Vediamo cosa ha fatto la Juventus in questi anni. L'aumento di capitale da 300 milioni del 2019 era quello per pensare in grande, c'era fermento attorno al futuro delle competizioni sportive dopo tanti successi e l'arrivo di Cristiano Ronaldo, era il momento di espandersi ma una volta completato l'aumento di capitale arriva il Covid e colpisce tutti duramente, non è nella soddisfazione della mediocrità che si può trovare la via per il futuro: si entra in crisi pandemica che a me ha lasciato alcune riflessioni (impatto sulla società, sul sistema sanitario, sulla vita), per esempio l'utilizzo della parola quarantena e abbiamo vissuto un calcio irreale. Tutte le linee di ricavo sono state messe in discussione, la crisi economica ha portato a una crisi politica e istituzionale. Quindi si arriva al lancio della Superlega, in attesa di pronunciamento della corte di giustizia europea. Quello che sicuramente manca e sarà ultimo tassello della vera analisi di questa crisi è il totale ridimensionamento sul mercato trasferimenti, dal 2019 che per le squadre europee era di 6,5 miliardi. Come settore calcio potremo consuntivare l'effetto del Covid al termine di questa stagione, avendo un impatto su tre stagioni”

    JUVENTUS – "In questo contesto cosa ha fatto la Juventus? L'impatto diretto è di 320 milioni di cui un 40% influisce su questa stagione. Il piano di investimento varato nel 2019 è stato bloccato dal Covid, il fatto che stia passando non significa che sia cancellato. Quel piano era credibile ieri ed è credibile oggi, grazie all'aumento di capitale da 400 milioni. È evidente che siano cambiati aspetti, passiamo dal tempo di pensare in grande a un patto di credibilità. Da un lato sul piano finanziario nel lungo termine, sarà intenzione della società chiamare un “Investor Day” nel 2022 per valutarci su obiettivi precisi e predefiniti che definiremo nei prossimi mesi. Poi dal lato gestionale, crescere di fatturato non significa eccellenza gestionale, il famoso modo dire “fatturato è vanità, profitto è sanità, cassa è regina”. 

    SUPERLEGA - "Vorremo essere all'avanguardia per quel che riguarda la politica sportiva dell'industria calcio, sento lamentarsi chiunque ma ogni proposta di riformare l'industria viene accantonata sia per governance, sviluppo commerciale, riforme competizioni...tutto questo perché avendo interlocutori così disomogenei non potrà mai trovare soddisfazione all'interno dell'intero sistema, nessuno può avere leadership perché chi ha i voti non ha il peso e chi ha il peso non ha i voti. Ho collaborato lealmente per cambiare un sistema che non tutela gli investitori e non rispetta la meritocrazia sportiva. Basti pensare che tante squadre campioni delle loro Nazioni non partecipano alla Champions League: oggi Juventus, Real e Barcellona ci sono e tanti campioni no, logiche commerciali hanno detto questo, la Champions League è definita oggi da chiunque come una delle migliori competizioni sportive al mondo. La Super Lega è nata da 12 club, non da 3, le obsolete impalcature che reggono il calcio rifiutano tutto, solo attraverso il dialogo costruttivo si può crescere e cambiare"

    OBIETTIVI – "Puntiamo sul settore giovanile e Under 23. Penso a Frabotta, Dragusin o Fagioli che dopo un anno da aggregati alla prima squadra ora in prestito lavorano per poter poi tornare qua. Ottimi risultati Juventus Women grazie al lavoro di Stefano Braghin, con Joe Montemurro siamo riusciti a qualificarci nella fase a gironi di Champions, la partita col Chelsea da 18mila spettatori ci dice che il movimento è in grande sviluppo e noi ci crediamo, in Italia siamo stati i primi. La prima squadra maschile ha ottenuto risultati incredibili, ma non mi aspetto gratitudine dei tifosi perché anche io da tifoso non mi so accontentare. Tutti quanti assieme abbiamo lavorato in questi dieci anni, il tema della credibilità è fondamentale, in questo contesto di ricerca della credibilità dobbiamo lavorare come un corpo unico sapendo che la squadra e il gruppo vengono prima di tutto e di tutti. Siamo tutti utili e nessuno indispensabile. Avere il miglior giocatore al mondo nella nostra squadra è stato onore e piacere, non possiamo che applaudire Cristiano e ringraziarlo, peccato solo averlo per un anno e mezzo su tre con gli stadi vuoti. Ha ragione Morata, è la maglia della Juventus che richiede responsabilità. La Juventus è più grande di chiunque, viene prima di qualunque persona”

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