Juve accusata di falso in bilancio, la Procura indaga sull'accordo post-Covid: i pm parlano di 'due manovre di stipendi' e di 'documenti distrutti'
LE DUE MANOVRE - Integrazioni che secondo i pm non sarebbero state depositate presso gli organi competenti. In particolare l'inchiesta parla di "due manovre" di stipendi. La prima riguarda il bilancio 2019/2020, secondo i pm, non si sarebbe trattato di una vera e propria "rinuncia" (con effetto positivo di circa 90 milioni) ma solo del "differimento di 3 delle 4 mensilità in questione indipendentemente dalla ripresa dell'attività", con contestuale insorgenza di un debito incondizionato, consentendo alla Juventus di registrare la riduzione dei costi nei bilanci omettendo però la contestuale posizione debitoria. In riferimento all'esercizio 2020/2021 "sarebbero stati conclusi tra la società e i calciatori accordi privati, non oggetto di riferimenti nella relazione annuale, di tre tipi: 1- accordi di riduzione stipendi regolarmente depositati in Lega; 2- accordi di integrazione subordinati alla permanenza nel club solo in parte depositati in Lega; 3- separate scritture integrative a garanzia del pagamento incondizionato delle integrazioni stipendiali (anche in caso di cessione del giocatore a società terza) con il coinvolgimento di agenti-procuratori e consulenti legali, mai depositati in Lega"..
DOCUMENTI DISTRUTTI - Il blitz effettuato nella mattinata di mercoledì dalla Guardia di Finanza è quindi volto a individuare presso i professionisti a cui si sarebbero affidati tutti i calciatori per la stipulazione delle scritture private proprio i documenti in questione mai rinvenuti invece presso gli uffici della Juventus: a tale proposito, secondo i pm, ci sarebbe "la prassi da parte del club di custodire alcuni documenti riservati all'esterno della sede per poi destinarli alla distruzione una volta esaurita la funzione di garanzia".
QUEL COMUNICATO – Ecco invece il testo del comunicato ufficiale diramato dalla Juventus il 28 marzo 2020: "Juventus Football Club S.p.A. comunica, in ragione dell’emergenza sanitaria globale attualmente in corso che sta impedendo lo svolgimento dell’attività sportiva, di aver raggiunto un’intesa con i calciatori e l’allenatore della Prima Squadra in merito ai loro compensi per la restante parte della corrente stagione sportiva. L’intesa prevede la riduzione dei compensi per un importo pari alle mensilità di marzo, aprile, maggio e giugno 2020. Nelle prossime settimane saranno perfezionati gli accordi individuali con i tesserati, come richiesto dalle normative vigenti. Gli effetti economici e finanziari derivanti dall’intesa raggiunta sono positivi per circa euro 90 milioni sull’esercizio 2019/2020. Qualora le competizioni sportive della stagione in corso riprendessero, la Società e i tesserati negozieranno in buona fede eventuali integrazioni dei compensi sulla base della ripresa e dell’effettiva conclusione delle stesse". Un'iniziativa che aveva segnato un momento a suo modo storico per il calcio e non solo, ma che ora riporta la Juve sempre più sotto la lente di ingrandimento della Procura di Torino.