Calciomercato.com

  • Getty Images
    Torino, Juric ha smesso di lottare. E spaventa i tifosi sul futuro

    Torino, Juric ha smesso di lottare. E spaventa i tifosi sul futuro

    • Andrea Piva
    Un anno fa ci eravamo abituati a un Ivan Juric battagliero anche fuori dal campo, sanguigno; un allenatore che dava l’idea di voler fare una rivoluzione totale al Torino per riportarlo tra le grandi, a lottare per l’Europa. Ora c’è invece uno Juric completamente diverso, rassegnato, deluso, che ha perso la voglia di lottare e battersi per provare a cambiare ciò che non va. Ma non solo, c’è uno Juric che sembra addirittura stanco e che, con le sue dichiarazioni nel post derby, ha spaventato anche i tifosi granata. 

    LE FRASI DI JURIC - Cosa farò a maggio? Non lo so, è troppo presto”, ha dichiarato. Una frase che non ci si aspetterebbe da un allenatore che ha ancora un anno di contratto dopo questo (è in scadenza nel 2023) e che dovrebbe essere certo della sua permanenza. Era arrivato al Torino con grandi ambizioni, ma non è stato seguito dalla società e ha perso anche la speranza di vedere rinforzata la sua squadra nel mercato di gennaio. “Non chiederò rinforzi a gennaio perché ho preso due schiaffi e ho fatto tre passi indietro”, ha aggiunto Juric sempre in conferenza stampa. E il riferimento non è all’ormai celebre quasi rissa con il dt Vagnati, ma alle litigate estive per dei mercati (sia l’ultimo che quello della precedente stagione) che non hanno permesso di costruire le squadre come avrebbe voluto. 
    IL PRECEDENTE A VERONA - A Verona, per via delle divergenze con la società e le ambizioni differenti, Juric lasciò dopo due stagioni, ora in casa Torino si teme che possa accadere lo stesso. Tocca a Cairo e Vagnati riuscire a dimostrare al tecnico croato che in casa granata c’è un progetto ambizioso su cui lavorare: l’occasione arriverà a gennaio con la riapertura del mercato, lì i dirigenti granata dovranno rimediare agli errori estivi per non correre il rischio di dover cercare a fine anno con cui ripartire. Per l’ennesima volta. 

    Altre Notizie