E' stato il direttore tecnico viola Eduardo Macia ad informare Daniele Pradè, al momento dell'insediamento di quest'ultimo nelle stanze di via Manfredo Fanti, che esiste un 'gentlemen's agreement', stipulato al momento del rinnovo di contratto di Stevan Jovetic, in virtù del quale quest'ultimo, qualora vi fosse un club disposto a pagare 30 milioni per la sua cessione, sarebbe destinato inevitabilmente a partire. La frase che l'ex d.g. della Roma usa spesso ('Se arriva una cifra intorno ai 30 milioni di euro ci sediamo ad un tavolo e ne parliamo') non è dunque del tutto veritiera. Fali Ramadani - procuratore dell'attuale numero 8 viola - e Pantaleo Corvino si sono stretti la mano nell'ottobre scorso, e c'è una sorta di patto di sangue: offerta giusta, Jovetic lascia Firenze. Il fatto che l'uomo di Vernole non faccia più parte della Fiorentina, non cambia le cose.
Ecco perché Pradè evita accuratamente interviste sull'argomento Jo-jo, e ha cercato di divincolarsi dalle presentazioni dei neo acquisti: sa che sul tema non si possono raccontare bugie. Il patron Andrea Della Valle ha parlato pubblicamente di incedibilità, davanti alla stampa, salvo confessare - ad una cena svoltasi a Moena, con parte dei giornalisti al seguito della formazione gigliata - che lo stesso Jovetic è tutt'altro che convinto di restare, e che quel patto fra gentiluomini esiste davvero, anche se per primi i fratelli proprietari viola non sono d'accordo sul suo contenuto. Dunque da una parte i 'soffiatori di notizie' del club urlano che è stato innalzato un muro da parte della società; a fari spenti, invece, si lavora sulle possibili alternative, e alcune trattative sono già ben avviate.
La certezza è che Eduardo Macia da oltre un paio di mesi lavora con il Villarreal su Giuseppe Rossi. Vecchio pallino di Pantaleo Corvino, Pepito rifiutò nell'estate del 2008 la possibilità di trasferirsi a Firenze perché poco attratto dal calcio italiano; oggi invece ha cambiato idea, e sa che la piazza viola lo accoglierebbe a braccia aperte, in un affare 'low cost' stante il doppio intervento al ginocchio subito recentemente. Del fronte 'trattative importanti' si occupa invece direttamente Pradè, che ha in cima ai suoi pensieri il romanista Bojan, chiuso in giallorosso da Lamela, Totti, Osvaldo e Destro, e che piace tantissimo a Montella. Lo spagnolo, in prestito nella Capitale dal Barcellona, è molto più che un'idea. Il tecnico gigliato ha però in cima ai suoi pensieri Alejandro Gomez, ma i conflitti sorti fra il club etneo e il tecnico di Castello di Cisterna, nati al momento in cui quest'ultimo ha lasciato la Sicilia, non agevolano la trattativa.
Un'altra idea è Lisandro Lopez (ottimi i rapporti fra il d.s. viola e il Lione, nati durante le sfide fra i transalpini e la Roma di qualche anno fa), ma il giocatore non vuole abbassare le sue richieste di ingaggio, al momento troppo onerose per le casse della Fiorentina. E poi c'è Gaston Ramirez. Venerdì scorso Pradè ha chiamato direttamente il Bologna pochi istanti dopo che la trattativa fra l'uruguaiano ed il Southampton è saltata. Con i soldi di Jo-jo, il classe '90 di Fray Bentos sarebbe tutt'altro che irraggiungibile..