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  • Jovetic:| Torna con la Juve

    Jovetic:| Torna con la Juve

    Rottura di poche fibre muscolari del bicipite femorale, senza l’interessamento del tendine. Traduzione: poteva andare peggio, ma ci vorranno comunque due settimane per il recupero completo, stima prudente e vaga in attesa di evoluzioni migliori non pronosticabili (forse) per scaramanzia. Le terapie andranno valutate giorno per giorno, nel caso più favorevole Jovetic potrebbe tornare disponibile contro la Juve, nell’anticipo in notturna di sabato 17 marzo, saltando così le trasferte a Parma e Catania. Nella stagione successiva a un infortunio grave — e quello al ginocchio di Jo Jo è stato gravissimo — i problemi fisici erano da mettere in conto, nessuno però avrebbe potuto immaginare che Stevan da solo avrebbe segnato il 50 per cento dei gol viola. Assenza dunque pesante, Rossi dovrà sperare nello sblocco di Amauri e nell’orgoglio delle seconde linee che per motivi deversi hanno pochissimo fascino per i tifosi: Cerci entra sempre fra i fischi e dunque potrebbe essere favorito dal fatto di giocare in trasferta, Ljajic ha una delle peggiori medie-voto del campionato e certo non dipende da un compliotto giornalistico trasversale.

    Toccherà a uno di loro due — l’ex della Roma è favorito — fare coppia con Amauri nel recupero di campionato a Parma e poi a Catania. Domani dovrebbe tornare a disposizione Behrami e questa non è una notizia da poco per un centrocampo ancora troppo legato — dopo gli sbandamenti collettivi — al recupero di carattere da parte di Montolivo. Altra certezze: quando si riferisce alle gatte morte, Rossi ha in mente tutti fuorché Behrami. Lui è un gatto parecchio vivo e in molte circostanze attaccato agli attributi degli avversari. Uno come lui è sempre meglio trovarlo, infatti quando Behrami non c’è stato i problemi di carattere a centrocampo sono stati evidenti. E in questo momento la Fiorentina ha bisogno di chi risolve i problemi, non di chi li crea.

    Ancora una volta la sfortuna si è accanita contro Jovetic, campione anche di malasorte. Nelle sue ultime tre stagioni a Firenze una continua serie di infortuni. Tutto cominciò con il pestone al piede rimediato nella trasferta con il Genoa. Era la decima giornata e la data il 28 ottobre 2009. Gli fu diagnosticata una microfrattura all’alluce, che lo bloccò fino a un tentativo di rientro il successivo 6 dicembre (gara con l’Atalanta).

    Ma il dolore era ancora troppo forte e la Fiorentina lo riebbe abile soltanto alla ventunesima giornata, per la trasferta di Palermo del 24 gennaio 2010.
    Quindi il terribile infortunio in allenamento del 3 agosto 2010, durante il ritiro precampionato a San Piero a Sieve, con rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio e del menisco e lesione parziale al collaterale. Da cui due operazioni molto complicate e perdita dell’intero campionato 2011/12.
    La Fiorentina non gradì il suo impiego a primavera nella propria nazionale, ritenendolo ancora a rischio. Quest’anno subito in campo, ma non sono mancati altri contrattempi, in parte anche conseguenza della lunga sosta.
    Prima un nuovo stop, con relativa perdita delle gare contro Milan, Palermo e Inter, e successivamente la nuova doccia fredda perchè Stevan non se la sentì di giocare neppure a Cagliari, nonostante gli esami clinici avessero escluso lesioni muscolari. Di seguito l’insorgere del gonfiore al solito ginocchio e la sua decisione, a quanto risulta concordata con lo staff medico viola, di farsi controllare all’estero dal chirurgo che l’aveva operato. E ora quest’ultimo infortunio all’inizio della gara con il Cesena, per cui gli è stata diagnosticata una lesione di primo grado del bicipite femorale, con prognosi di altra sosta di due settimane.


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