Jovetic resta:| Behrami 'No alla Juve'
Celebrato con un sorriso obliquo da Rossi, severo per la scarsa applicazione nel cosiddetto «lavoro sporco», Jovetic nel frattempo ha fatto bene il lavoro pulito: 12 gol, cioè più del 50 per cento del totale viola. Partita non indimenticabile contro l’Udinese, ma due rigori (uno autoprocurato) realizzati con l’inevitabile grandezza di chi non può fare a meno di segnare. Nei momenti decisivi JoJo entra in un acquario, si isola, e poi uccide serenamente i portieri. Domenica lo specialista Handanovic si è buttato prima a sinistra e poi a destra, la palla è finita al centro e dalla parte opposta. E’ sempre tutto semplice per JoJo quando il tempo si ferma.
Bastano due soli episodi di indubitabile grandezza per un 7 in pagella? Anche di più, noi arriviamo a 8, rispondono i club che seguono JoJo nonostante il contratto appena firmato — fino al 2016 — metta formalmente al riparo la Fiorentina, che ha escluso la clausola rescissoria durante la fase del rinnovo. Ma questa è la realtà. Nella fantasia il tormentone di Jovetic-seguito-dai-grandi-club riempirà titoli e titoloni ancora prima dell’inizio del mercato. E da giugno in poi, prepariamoci, giù con le cascate d’inchiostro.Fali Ramadani, il manager del giocatore, sembra sinceramente infastidito quando risponde al telefono per parlare del futuro di Stevan: «Ancora? Ha firmato fino al 2016 con la Fiorentina, è stata una scelta consapevole». Eppure a vederlo c’erano tanti osservatori di club importanti. «Ci sono spesso — dice Ramadani — non credo sia una novità. Ma non ci interessa, Stevan ha le idee chiare sul suo futuro. Firenze è la città giusta, poi ognuno può pensarla come vuole e mandare gli osservatori in giro per gli stadi». Ieri sera, intervistato da Sky, Jovetic ha risposto a una domanda sulla battuta di Rossi: «Quando non abbiamo palla mi chiede di seguire il centrocampista centrale, ok, posso fare anche quello. magari perderò un po’ di lucidità in avanti, ma va bene». Smorfia non esattamente entusiasta. E’ solo un’impressione?
Valon Behrami protagonista fuori dal campo. Esempio per i ragazzi dell’agonismo più sano. Il centrocampista viola è intervenuto ieri al seminario sul "Doping genetico e farmacologico nello sport” svoltosi all’Auditorium del Palazzo dei Congressi di Firenze davanti ad una nutrita platea di studenti delle classi IV e V delle scuole superiori della Toscana ed i loro docenti. A margine dell’intervento, il giocatore gigliato ha rilasciato alcune dichiarazioni sul momento della squadra e sul suo futuro.
"La possibilità alla quale poi ho rinunciato di andare alla Juventus sono situazioni che ti portano poi ad essere più attaccato a quello che fai, ed è stata l’ennesima dimostrazione, da parte mia ma anche da parte della dirigenza di voler fare qualcosa di importante qui. La possibilità che io potessi andare via c’era, ne abbiamo parlato con la mia dirigenza, non è stato un momento facile per nessuno, perché la squadra andava male e una simile opportunità ti porta anche a distrarti un attimo. Poi la società mi ha fatto capire di voler andare avanti con me e si è spento subito il problema. Firenze mi ha conquistato”. Un pensiero poi sul talento montenegrino Stevan Jovetic: "E’ rientrato alla grande dopo un anno d’infortunio, è il nostro campione ed è bello averlo in campo dalla nostra parte. Ha i numeri nei piedi, lo dimostra quasi ogni domenica, penso che già adesso possa essere definito come un fuoriclasse”. Nella Fiorentina, reduce da due vittorie consecutive, si cominciano a vedere i frutti della cura di Delio Rossi: " Il mister è un grande lavoratore - ha proseguito Valon Behrami - Io che lo conosco sapevo che i risultati sarebbero arrivati, serviva solo tempo. Abbiamo lavorato tantissimo sulla fase tattica, soprattutto in quella difensiva, subendo pochissimi gol, e davanti abbiamo Jovetic e Amauri che ci permettono di fare la differenza”. Sui possibili obiettivi futuri della squadra il centrocampista ha le idee chiare e i piedi ben piantati a terra: "Conosco il nostro ambiente nello spogliatoio, se noi ragioniamo in funzione di doverci innanzitutto salvare, possiamo raggiungere buoni risultati. Se invece pensiamo di cambiare fin da subito obiettivo, so le reazioni che possiamo avere all’interno e quindi preferisco andare avanti a piccoli passi”. Prima di lasciare l’Auditorium, Valon è stato preso d’assalto dai ragazzi per foto e autografi cui si è prestato volentieri. All’appuntamento hanno preso parte Paolo Ignesti, presidente del Coni Toscana; Alfredo Martini, Ct della Nazionale di ciclismo su strada dal 1975 al 1997; il Prof. Giorgio Galanti, coordinatore e responsabile scientifico della Fiorentina; la Prof. Maria Luisa Giovannucci Uzielli, docente di genetica e medicina molecolare; il dott. Giuseppe Pieraccini, direttore del Cism e Francesca Giannetti, giocatrice di pallanuoto della NGM Firenze. Riguardo alla piaga del doping, Behrami ha affermato: "Non mi è mai capitato che qualcuno mi proponesse sostanze proibite, credo che il doping non serva a chi gioca a calcio come me, perché è vero che c’è sforzo fisico ma serve poi tecnica e abilità nel gestire il pallone”.