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Jovetic: 'La Juve mi voleva. Scudetto? Io ci credo. Con Mancini tutto ok'
"Non mi aspettavo di essere primo in classifica a questo punto della stagione. I calciatori nuovi sono molti e solitamente ci vuole del tempo per trovare i giusti meccanismi. Noi ci siamo ambientati subito e adesso cercheremo di stare in alto quanto più tempo possibile. Non bisogna avere paura di pronunciare la parola scudetto, altrimenti si sta a casa a giocare a calcetto. Ovviamente lasciamo dire agli altri chi è più o meno attrezzato per vincere il titolo. Com’è nata la storia con l’Inter? Prima mi ha chiamato Ausilio illustrandomi il progetto e poi Mancini, ma a quel punto io avevo già deciso di venire a Milano. Mi voleva anche la Juventus, avevano parlano con il mio agente, ma alla fine era l’Inter la squadra più interessata a me e adesso mi sento molto carico per vincere qualcosa qui. Ho ritrovato Ljajic e ne sono molto felice, ci speravo molto ed è successo presto. Capii subito che sarebbe diventato fortissimo, dalla prima volta che lo vidi giocare. Ne ho parlato anche con Ausilio prima che l’Inter decidesse di comprarlo e gli ho detto cosa avrebbe potuto fare per noi. Sono certo che può dare ancora di più. All’Inter c’è un bellissimo gruppo e questa è la cosa più importante. Brozovic? Parla poco anche con noi, ma è bravissimo, un personaggio
MANCINI-THOHIR - "Mancini ci chiede di rincorrere i centrocampisti avversari per aiutare la difesa, è merito di tutti se subiamo poco. I pochi gol segnati? Non danno fastidio e poi io e Icardi abbiamo un ottimo rapporto. Abbiamo giocato poco insieme e in relazione a queste volte, non abbiamo segnato poco. Con Mancini il rapporto è normale, come con tutti gli altri. Anche quando mi chiede di correre, (ride, ndr). Thohir? Lo ringraziamo per averci portato all’Inter, cercheremo di ripagarlo con belle partite e con successi. Lui ci manda messaggi, ci chiama, ci sprona".