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    José Mourinho, l'inizio al Fenerbahce è un mezzo flop: "50 milioni sul mercato per giocare così?"

    José Mourinho, l'inizio al Fenerbahce è un mezzo flop: "50 milioni sul mercato per giocare così?"

    • Andrea Distaso
    Siamo soltanto all'inizio, certo. Ma i tifosi del Fenerbahce, reduci da una stagione come quella passata, conclusasi con la beffa di un campionato perso in favore dei rivali di sempre del Galatasaray per dettagli nonostante un bottino di 99 punti e di 99 gol realizzati, si aspettavano ben altro. Il pareggio per 2-2 per mano della rivelazione Samsunspor rispedisce la squadra allenata da José Mourinho a -8 dalla capolista, trascinata dalle reti di Icardi e Osimhen, e potenzialmente a -6 del Besiktas di Ciro Immobile. Lo Special One ha investito quasi 50 milioni di euro per rinforzare un gruppo che era già molto competitivo e la resa in campo non è nemmeno lontanamente all'altezza. L'unico scontro diretto della stagione, l'1-3 per mano del Galatasaray, ha palesato limiti di gioco e personalità evidenti e l'attuale quarto posto in classifica è un'altra spia di un inizio ben distante dai pronostici.

    Del José Mourinho in salsa turca ciò che si ricorda di più sono le plateali proteste sugli episodi arbitrali, che hanno impiegato pochissimo tempo ad infiammare stampa e addetti ai lavori, che da qualche settimana a questa parte hanno iniziato pure ad ironizzare sulla versione “piagnona” dell'allenatore portoghese ex Inter e Roma. Dopo gli sfottò del Galatasaray sui propri canali social successivamente al successo nel derby, anche il calciatore del Samsunspor Aydogdu ha mimato il gesto del pianto per festeggiare il gol del definitivo 2-2. Non una grande pubblicità per un personaggio abituato a vivere sotto le luci della ribalta, ma sempre più la copia sbiadita di quello che fu negli anni migliori.
     

    Diversi noti opinionisti tv turchi, tra cui ex celebri giocatori come Volkan Demirel e Sergen Yalcin non hanno utilizzato mezze misure per commentare il momento del Fenerbahce e il contributo che José Mourinho sta apportando. “Al momento il Fener è un misto di infelicità e rassegnazione. Ci aspettiamo tutti qualcosa in più, da Mourinho e dai calciatori che sono stati acquistati. Dopo due mesi e mezzo di lavoro ci attendevamo qualche progresso e invece temo che questa situazione proseguirà”, ha dichiarato l'ex portiere della nazionale turca. Non è stato più tenero Yalcin, che a Ekol TV ha dichiarato: “Se critichiamo Mourinho, facciamo bene. Non puoi spendere tutti questi soldi sul mercato e farli giocare in questa maniera”. Chiude la rassegna Ugur Meleke, opinionista di BeIn Sports: “Mourinho non ha la capacità di preparare le partite studiando le caratteristiche degli avversari”, a proposito della mancanza di contromisure sulla capacità del Samsunspor di sfruttare le corsie laterali.

    Un quadro piuttosto desolante se si considera che il successore di Jorge Jesus percepisce uno stipendio da urlo in Turchia, dove la tassazione per i cittadini stranieri è piuttosto favorevole: 10,5 milioni di euro più bonus a stagione fino al 2026. Una cifra spropositata per un allenatore che anche nell'avventura alla Roma, al netto della doppia finale europea e della prima Conference League della storia messa in bacheca, nel lungo periodo si è dimostrato incapace di migliorare la qualità complessiva e aumentare il carisma del gruppo a disposizione. Da inizio stagione, ha raccolto 17 punti nelle prime 8 partite di campionato, frutto di 5 vittorie, 2 pareggi e solo una sconfitta – ma pesante nelle proporzioni e nelle modalità contro il Galatasaray.

    In campo internazionale, l'avventura in Europa League (dopo l'eliminazione dai preliminari di Champions per mano del Lille) è partita con la vittoria di misura sull'Union Saint-Gilloise, a cui ha fatto seguito l'1-1 contro gli olandesi del Twente. Il prossimo appuntamento sarà una sfida col passato, visto che Mourinho e il suo Fenerbahce attendono sul proprio campo un'altra squadra in difficoltà come il Manchester United di Erik ten Hag. Un appuntamento complicato ma che offre un sufficiente numero di motivazioni per provare a invertire la rotta ed evitare una crisi conclamata.

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