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Jorginho: 'Il Pallone d'Oro non è un'ossessione, che orgoglio l'Italia. Ho adorato Napoli, ma ho un rimpianto...'
SULLA SCELTA DI GIOCARE PER L'ITALIA - "Quando il direttore della Verdeoro Edu Gaspar mi chiamò, nel 2018, ormai non me l'aspettavo più. Chi non vorrebbe giocare per il Brasile? Ma ci ho pensato a lungo su e dentro di me mi sono detto: 'È impossibile, non posso voltare le spalle all'Italia'. Questo Paese mi ha aperto le sue porte e mi ha permesso di diventare un calciatore professionista. Inoltre, avevo già disputato alcune amichevoli con la Nazionale italiana. Sono riconoscente per tutto quello che l'Italia ha fatto per me e orgoglioso di aver scelto di vestire la maglia della Nazionale".
SU NAPOLI - "A Napoli è stato favoloso. Non è Italia, è un altro Paese. Non so se esista la stessa passione per il calcio altrove. Ho adorato quella città e quella squadra".
L'ANEDDOTO SUL NAPOLI - "Dopo sei mesi lì avevo iniziato a impormi, ma commisi l'errore più grande della mia carriera. Andai in vacanza in Islanda e in Brasile e mi fermai per 30 giorni. Al mio ritorno ho preso a infortunarmi e ho perso il mio posto. Benitez aveva ragione a scartarmi, oggi non rifarei mai quell'errore.
IL RIMPIANTO - "L'arrivo di Sarri poi ha cambiato tutto. Il nuovo mister si era portato dietro il suo pupillo nel mio ruolo, Valdifiori, e io ero pronto ad andarmene, ma poi mi ha dato una chance e nel suo sistema di gioco mi sono inserito alla perfezione. Abbiamo fatto un lavoro formidabile insieme per tre stagioni. È stato fantastico, anche se mi porto dietro il grande rammarico di non aver vinto lo Scudetto nel 2017-2018".
SUL CHELSEA - "È stato Sarri a volermi con forza al Chelsea. Ero in trattativa col Manchester City, già mi vedevo giocare con la maglia dei Citizens, ma i Blues hanno insistito e oggi sono veramente felice qui".
SUL PALLONE D'ORO - "Il 2021 è stato un anno incredibile per me, direi surreale... Pallone d'Oro? Non è un'ossessione per me. Mi piace di più concentrarmi sul presente, anche se ovviamente sarebbe un sogno vincere il Pallone d'Oro".
SUI RIGORI - "Ho iniziato a tirarli così a Napoli, non ci avevo mai pensato prima. Tutto è cominciato con Henrique, mio compagno di squadra brasiliano in azzurro, con cui mi divertivo a fare un saltello prima di calciare. In allenamento segnavo sempre, così ho deciso di ripetere questo stile anche in partita. I portieri del Napoli mi dicevano che non avrei avuto il coraggio e invece...".