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Jorginho: 'Il miglior anno della mia carriera. Il primato non pesa, pensiamo al Crotone e non alla Juventus'
«Con Sarri c’è molto più feeling e confidenza, lavoriamo insieme da tre stagioni. Il suo calcio è perfetto per le mie caratteristiche. Finora è stata la migliore stagione della mia carriera. Continuo a crescere e ho più autostima. Sono felice di essermi meritato la fiducia di tutti. Sono il giocatore del Napoli che tocca più palloni durante la partita e fuori dal campo abbiamo un rapporto splendido. Nelle ultime due stagioni il nostro è diventato un gruppo granitico, nessuno escluso».
Il primo posto non pesa?
«Lo viviamo con spensieratezza: non ci stiamo mettendo pressione. Ci siamo lasciati alle spalle la amarezza per la Champions, memorizzando però gli errori che abbiamo commesso e ci sono costati l’eliminazione. Gli eventi negativi vanno cancellati subito, voltando pagina».
Basterà per lo scudetto?
«La Juve resta favorita: ha vinto sei campionati di fila e ha un gruppo super. Non dobbiamo pensare a loro, ma al Crotone: un avversario combattivo, un campo caldo. Il Napoli dovrà fare le cose per bene, con organizzazione e personalità. A quella cosa di maggio non pensiamo, dobbiamo concentrarci su una gara per volta, a partire dal Crotone. Vinciamole tutte e il resto verrà da sé, compreso il triangolino bianco, rosso e verde».
Parla da leader, Jorginho?
«No, il leader del Napoli è Reina».
Chi è invece il più forte?
«Mertens, Insigne, Hamsik e Koulibaly, ma non dico l’ordine».
Si sbilanci sul più simpatico…
«Io. Ma anche Albiol non è male».