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    Jorginho da Pallone d'Oro: Werner flop, a Tuchel servirà molto Lukaku

    Jorginho da Pallone d'Oro: Werner flop, a Tuchel servirà molto Lukaku

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Una Supercoppa infinita (90 minuti, più i supplementari, più i rigori a oltranza) va nelle mani del Chelsea che spezza la maledizione delle finali perse (le ultime tre dei londinesi) e incamera un trofeo che non vinceva dal 1998, il ventesimo dell'era Abramovic. 
    Contro un Villarreal mai domo, decisivo, come spesso accade, è stato il portiere Kepa, la riserva di Mendy, schierato al 118' minuto - due dalla fine dei supplementari - dall'allenatore del Chelsea, Tuchel. 

    Kepa, uno specialista sui tiri dal dischetto, ha parato due rigori (uno a Mandi e l'ultimo al capitano degli spagnoli, Albiol) rovesciando una situazione che aveva visto il Chelsea andar sotto subito, causa errore di Havertz (rigore parato da Asenjo). Poi tutti a bersaglio nel Chelsea (Azpilicueta, Marcos Alonso, Mount, Jorginho, Pulisic e Rudiger), mentre il Villarreal ha segnato con Gerard Moreno, Estupinian, Moi Gomez, Raba, Foyth. Finale 6-5 che sommato all'1-1 dei 90 minuti fa 7-6. 

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    Il Chelsea ha fatto di più e ha vinto. Il Villarreal ha colpito due pali (il primo clamoroso con Alberto Moreno), ha dominato nella parte centrale del secondo tempo e, nonostante il dato del possesso palla lo condanni, avrebbe potuto portare a casa la vittoria se fosse stato più spietato sotto porta. 
    Il pareggio, alla fine dei tempi regolamentari, era un risultato giusto. Ma nei supplementari il Sottomarino giallo ha chiuso tutti gli spazi mirando alla soluzione dal dischetto. 

    Naturalmente gli inglesi hanno calciatori migliori e Tuchel disponeva dell'intera rosa a parte  Lukaku, che servirà molto visto quanto è spuntato Werner, un acquisto clamorosamente sbagliato. E con elementi di maggiore qualità è più facile far calcio e, alla fine, anche vincere. 
    Ma sarei ingiusto se non riconoscessi che anche il Chelsea è una squadra, che da sfavorita ha vinto la Champions League contro il Manchester City e che, nella finale di ieri, ha saputo reagire quando il calo, anche fisico, sembrava averla sopraffatta. Certo se a metà ripresa ti puoi concedere il lusso di togliere Kanté per inserire Jorginho, Werner per Mount e Zouma per Christensen significa che l'organico è di prima qualità e che forse la formazione iniziale non era esattamente la più competitiva. 

    Non posso dire che Tuchel abbia sbagliato, ma è sembrato strana l’esclusione di Azpilicueta, subentrato a un quarto d'ora dal termine ad Hudson Odoi e, soprattutto, quella del possibile prossimo Pallone d'Oro, cioè Jorginho. Vero che sia lo spagnolo, sia l'azzurro hanno ricominciato da poco la preparazione, ma vero anche che gente della loro fibra non ce n'è tanta in giro per l'Europa. 
    Ho parlato di Pallone d'Oro a Jorginho e non mi tiro certo indietro. Trovatemi, se ci riuscite, qualcuno che nella stagione passata e presente abbia vinto più di lui: Champions League e Campionato d'Europa per nazioni da protagonista, Supercoppa europea realizzando un rigore comunque importante. 

    Il Chelsea ha dominato fino al 34' del primo tempo. Prima collezionando un paio di occasioni con Werner e Kanté, poi segnando con Ziyech (27') su una manovra già provata in precedenza. L'autore iniziale è Marcos Alonso che vede il movimento dietro i difensori di Havertz e lo lancia. L'esterno è bravissimo a guadagnare campo prima di mettere in mezzo in zona pericolosa. Werner è troppo avanti, ma a rimorchio arriva Ziyech che segna di sinistro sporcando il tiro. 
    Fino a quel momento il Villarreal non era praticamente esistito. Anzi, nel difendersi strenuamente, aveva compiuto un paio di falli intorno al perimetro dell'area che avevano offerto una chance a Hudson Odoi e a Zouma. 

    A meno di dieci minuti dall'intervallo, però, la musica cambiava e il Chelsea si scopriva vulnerabile centralmente, su una palla filtrante di Foyth, che Boulaye Dia sparava addosso a Mendy in disperata uscita. 
    Scossi dalla chiara occasione da rete avversaria, i giocatori londinesi si ributtavano in avanti e per poco Marcos Alonso non ha sorpreso Asenjo sul primo palo (bellissima parata in contro tempo). 

    Poi, però, Ziyech, forse il migliore in campo fino a quel momento, si infortunava al braccio destro e doveva uscire, sostituito da Pulisic. 
    Il dato del possesso palla era chiaro (68 per cento Chelsea contro il 32 per cento Villarreal), ma la partita stava cambiando se è vero che a tempo scaduto (era il 48'15'' di un recupero di tre minuti), Gerard Moreno metteva un cross da destra che Alberto Moreno scagliava sotto la traversa. Mendy sarebbe stato battuto, ma la respinta è stata in campo e non oltre la linea. 

    Durante il riposo, Emery deve aver dato la carica ai suoi, visto che dal 52' fino al pareggio sono diventati padroni del campo, colpendo un altro palo (52', Gerard Moreno su errore di Mendy nel rinvio e successiva deviazione del portiere contro il montante) e pareggiando (72') sempre come Gerard Moreno. Grave, anche in questo caso, l'errore di sufficienza di Rudiger (apertura sbagliata appena fuori dall'area) e prezioso l'assist di Boulaye Dia, di tacco, per il compagno. 
    Tra i due episodi, solo occasioni per gli spagnoli con Mendy (68'), ancora bravissimo su 
    Estupinian e Chalobah due volte decisivo in area, prima di piede e poi di testa. 

    Esito giusto e supplementari inevitabili, anche se nella mezz'ora di gioco successiva a cercare il gol è stato il Chelsea, mentre il Villarreal si difendeva a pieno organico. Due le opportunità, entrambe per i blue. Una di Pulisic e l'altra sventata da Asenjo (tiro di Mount). 
    I rigori sono stati crudeli, ma non ingiusti. E il Chelsea si è preso anche la Supercoppa. 
     

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