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    Jonathan: 'Inter a vita, ma non chiamatemi Divino'

    Jonathan: 'Inter a vita, ma non chiamatemi Divino'

    Il terzino brasiliano dell'Inter, Jonathan ha risposto alle domande dei tifosi su Twitter: "Il Divino non mi piace come soprannome perché sono religioso, per me Dio è unico e io non gli assomiglio neanche un po'. L'anno scorso è stato davvero difficile, non sentivo fiducia e avevo pensato di andare via. La mia famiglia è stata importantissima nell'aiutarmi a passare un periodo così triste, poi mister Mazzarri mi ha ridato fiducia e i tifosi mi hanno sostenuto, così sono tornato a giocare come so. I tifosi sono importantissimi per un giocatore, per me significano molto. Adesso vorrei fare tanti anni all'Inter, trascorrere tutto il resto della mia carriera qui è diventato un punto fondamentale del mio futuro. Mi piacerebbe vincere, sogno il campionato, ma anche la Champions". 

    NAZIONALE - "Brasile o Italia? Gioco con chi si fa avanti per primo. Maicon è il migliore al mondo nel nostro ruolo, siamo diversi e lui è molto più alto. Di Zanetti ammiro le qualità umane e il ruolo nella famiglia dell'Inter, abbiamo in comune il credo nel lavoro. Sono migliorato tanto e lo devo a Mazzarri e allo staff, ma se dovessi dare un consiglio a chi gioca nella Primavera è di lavorare tanto e seriamente, di non pensare mai di essere al massimo e sentirsi il migliore, perchè altrimenti non si migliora mai. E poi in questo mondo bisogna anche sapersi scegliere gli amici. Il numero 42? Il 4 era la mia maglia quando ho vinto la Coppa Libertadores col Cruzeiro e il 2 quella che portavo quando sono stato miglior giocatore del campionato brasiliano". 

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