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    Jobe non è solo 'l'altro Bellingham': a Sunderland scrive la sua storia, le big d'Europa si muovono

    Jobe non è solo 'l'altro Bellingham': a Sunderland scrive la sua storia, le big d'Europa si muovono

    • Federico Albrizio
    Certi cognomi nel calcio sono pesanti da portare e a volte possono rischiare di compromettere una carriera già in partenza. Lo sanno bene i figli d'arte, costretti a fare i conti con le ingombranti ombre dei padri: qualcuno fatica a uscirne, qualcun altro più recentemente come Federico Chiesa e Marcus Thuram non accusa il colpo. Non sono però sempre i padri a lasciare un'eredità pesante con cui confrontarsi, a volte il 'rivale' è più vicino anagraficamente, è un fratello con un percorso scintillante che porta a paragoni ancor più scomodi. Chiedete a Ethan Mbappé, chiamato a tenere il passo del ben più celebre Kylian, ma probabilmente oggi nessuno ha più pressioni addosso di Jobe Bellingham.

    'LA MIA IDENTITA' - Suo fratello è Jude, il calciatore più in voga del momento: è il vincitore del Trofeo Kopa (il Pallone d'Oro per i giovani) e del Golden Boy, è il capocannoniere della Liga e più in generale ha avuto un impatto devastante con il Real Madrid a soli 20 anni. Non esattamente il più semplice dei paragoni con cui confrontarsi, specialmente se il ruolo in campo è molto simile. Anche Jobe è un centrocampista molto offensivo, un dieci puro nonostante abbia scelto la 7 come maglia, anche lui come Jude ha iniziato a Birmingham la sua storia calcistica. Tante similitudini vogliono dire tante pressioni, alle quali il 18enne ha deciso di dare una risposta forte con il trasferimento al Sunderland in estate. Via Bellingham dalle spalle, via quel cognome ingombrante e pesante per fare spazio al suo nome. Jobe campeggia sopra il 7 e non è solo un modo per scrollarsi di dosso i paragoni. E' una dichiarazione di intenti, è un ragazzo che vuole costruire la sua identità, la sua personale legacy: per non essere solo il fratello di Jude, per essere se stesso.

    Jobe non è solo 'l'altro Bellingham': a Sunderland scrive la sua storia, le big d'Europa si muovono

    'PIU' FORTE DI ME' - E Jobe Bellingham ha tutte le carte in regola per avere questa ambizione. Qualità e tecnica sono il marchio di fabbrica, abbinate a una struttura fisica e doti atletiche già importanti e simili a quelle del fratello, un pacchetto che già lo scorso anno gli ha permesso di rientrare nell'elenco dei calciatori classe 2005 più promettenti al mondo, assieme a stelline del calibro di Arda Guler. Mancava il gol al suo biglietto da visita, la scorsa stagione non ne aveva realizzato neanche uno con la maglia del Birmingham in Championship, ma quest'anno al Sunderland, di cui è diventato un punto fermo, la musica è cambiata: sono 3 le reti - e un assist - in 16 presenze con i Black Cats, doppietta al Rotherham a metà agosto e gol nell'ultimo turno proprio al Birmingham che lo ha cresciuto e lanciato. Numeri in crescita che confermano quanto di buono raccontano tutti i tecnici che hanno lavorato con lui, tra questi anche Pep Clotet che lo ha visto da vicino a Birmingham. Il tecnico visto anche in Italia a Brescia, in una recente intervista a Sky, ha rivelato un curioso retroscena: "Jude dice sempre che suo fratello Jobe è fortissimo, addirittura più forte di lui".

    LE BIG EUROPEE SI MUOVONO - Un talento riconosciuto non solo dai tecnici ma anche da chi più di chiunque altro lo ha visto crescere, Jobe Bellingham ora cerca la consacrazione al Sunderland ma come accaduto per il fratello la scorsa estate, al termine della stagione anche per lui possono aprirsi le porte del mercato. L'intuizione dei Black Cats, che lo hanno prelevato dal Birmingham per meno di 2 milioni di euro (circa 1,75) è destinata ad essere premiata con il valore del cartellino del 18enne che cresce di settimana in settimana. Anche perché ad aumentare con il passare del tempo è anche il numero di pretendenti per il trequartista. Era stato accostato anche alla Serie A, registrati rumors anche su Milan e Roma, ma la pista non ha mai preso corpo a differenza di altre tre soluzioni. La prima porta in Premier League, dove diversi club hanno già preso informazioni: il Newcastle prima, ora è il Tottenham a monitorare con decisioni le prestazioni di Jobe, al punto da inviare regolarmente scout per seguirlo da vicino. La seconda è il Borussia Dortmund, un déjà vu per i Bellingham poiché proprio in Vestfalia è arrivata la consacrazione di Jude e il suo seguente passaggio al Real per 103 milioni di euro. La terza e più suggestiva è un ricongiungimento con il fratello proprio a Madrid: anche le merengues hanno spiato il giovane Jobe per valutare se in prospettiva possa essere un affare e l'operazione Guler dimostra che la politica di Florentino Perez prevede anche investimenti importanti per talenti ritenuti imperdibili. Tutto passa dal campo e da lì Jobe costruisce la sua storia: per dimostrare di poter essere di più, di non essere solo 'l'altro Bellingham'.

    @Albri_Fede90

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