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  • Joao Mario: 'Studio Nainggolan. Renato Sanches? Al Milan trova un gran club'

    Joao Mario: 'Studio Nainggolan. Renato Sanches? Al Milan trova un gran club'

    “Joao Mario non ha giocato dall’inizio perché nelle altre partite è sempre stato in campo e devo valutare anche gli altri. Quello che è certo è che se impara quelle due o tre cose giuste, può diventare un giocatore di livello mondiale”. Così Luciano Spalletti ieri ha dovuto spiegare l’esclusione del portoghese dai titolari nella sfida contro il Chelsea. Il portoghese contro Lione e Bayern è stato il migliore, nonostante i gol siano arrivati da altri giocatori. Joao Mario a La Gazzetta dello Sport ha dichiarato: “Preoccupato per questo grande inizio? No (ride). Non sono ancora al 100%, ho soltanto iniziato bene. Posso dare e fare molto di più. Ho dovuto saltare la Confederations per un problema al polpaccio. Mi è spiaciuto, ma col senno di poi quei giorni di riposo mi hanno fatto un gran bene”.

    NUMERO DI MAGLIA - “La 10 mi responsabilizza, è una maglia speciale, soprattutto in questo club. Poi è chiaro che quello che faccio in campo non è determinato dal numero”.

    RUOLO - “Pur avendo anche delle nozioni da intenditore, attacco meglio di quanto difendo. Ma la cosa decisiva è che la squadra abbia tanto possesso palla. L’anno scorso succedeva poco ed era tutto più difficile”.

    ANNO SCORSO - “Una stagione che non credo sia ripetibile. Quando si inizia male poi è durissima invertire la rotta. Pioli è un bravo tecnico, ma anche facendo dieci vittorie di fila non riuscivamo a recuperare punti rispetto alle prime tre, vedevamo l’obiettivo Champions comunque lontanissimo e questo in qualche modo ci ha condizionato. Quella partenza ci ha spezzato le gambe”.

    PARAGONI - “Per me Nainggolan e Hamsik sono due punti di riferimento: aiutano la squadra, creano e segnano. E io sotto porta devo migliorare, anche ieri potevo fare gol ma non ci sono riuscito. Con Spalletti spero di fare quel salto di qualità per arrivare al loro livello. Visto come ha fatto crescere tanti centrocampisti, ho molta fiducia. Certo, Radja e Marek giocano in Italia da tanto tempo”.

    ESPERIENZA - “La scorsa stagione mi servirà parecchio: la A è un campionato molto difficile e tattico. E poi sono arrivato in un anno difficile, non abbiamo fatto una buona preparazione, abbiamo cambiato tre allenatori…".

    LA MANO DI SPALLETTI - “Si sente molto, lo stiamo seguendo perché abbiamo capito che questa strada è quella giusta. E la cosa bella è che possiamo crescere ancora tantissimo. Credo che un club come l’Inter avesse bisogno di un allenatore così completo che lavora sulla testa ma anche tantissimo sul campo. Il mister non poteva arrivare sorridendo in una squadra reduce da una stagione simile. Quindi è giusto che sia severo con noi e pretenda tanto”.

    SQUADRA - “Dobbiamo imparare dai nostri errori, ma dimostrarlo in campo. Dobbiamo tornare in Champions e poi sarà più facile aumentare la qualità della rosa”.

    QUARTO POSTO - “Abbiamo chiaro l’obiettivo, ma strada facendo mi piace pensare che potremo salire più in alto. Scudetto? No, non ha senso parlare di primo posto. La Juve è la favorita, il Napoli e la Roma giocano insieme da anni e hanno grande tranquillità. Poi c’è il Milan, che ha cambiato molto. Credo che sotto ai bianconeri sarà una bella battaglia a quattro per i tre posti Champions. Con il Napoli leggermente favorito, perché non ha venduto nessun big. Non fare le coppe un vantaggio? Dipenderà da noi. Il primo obiettivo è tornare in Europa, ma c’è anche la Coppa Italia. E vogliamo vincerla. La Champions mi manca tantissimo, è una manifestazione a parte. E non esiste che un club come l’Inter non la giochi”.

    RENATO SANCHES - “Ci siamo parlati dopo la partita di giovedì. E’ giovane e forte, capisco che voglia giocare con continuità e al Bayern c’è tanta concorrenza. Gli ho detto che se va al Milan trova un grande club. E io avrò un amico in più in città”.

    IN CINA - “Se però vogliamo essere competitivi non possiamo fare questi ragionamenti e dobbiamo affrontare i più forti. Come fatto con Bayern e Chelsea. Direi che la chiave in queste due vittorie è stata soprattutto tattica. Senza quella non vai da nessuna parte. Eravamo sempre messi molto bene in campo. Stiamo lavorando comunque bene ma la vera benzina restano i risultati”.

    I NUOVI - “Borja Valero lo conoscevo bene. Mi ha sorpreso Skriniar, è veramente forte e con grande personalità. Malgrado abbia appena 22 anni”.

    DERBY - “La sera in cui eravamo a cena a casa del “capo” il Milan ha battuto il Bayern. Ci siamo guardati negli occhi e abbiamo sentito un senso di sfida, una responsabilità in più. Qualificazione al mondiale del Portogallo o quella alla Champions League dell’Inter? Domanda troppo cattiva (ride). Diciamo entrambe e andiamo avanti”.

    GABIGOL IN PRESTITO - “Mi dispiacerebbe tantissimo, per me è un fratello. Ma visto che gli voglio bene spero che faccia la scelta giusta. Dopo una stagione così difficile, deve pensare a cosa è meglio per lui. L’anno scorso è stato molto difficile per tutti, figurarsi per lui che nemmeno ventenne è venuto dall’altra parte del mondo. Credo solo che non abbia avuto la possibilità di dimostrare il proprio valore”.

    URLO DI GRUPPO - “E’ una cosa che potremo fare quando ci crederemo tutti. Non ne abbiamo ancora parlato per bene, ma io non avrei problemi”.

    PERISIC - “Devono decidere lui e il club e trovare la soluzione migliore per tutti. Di sicuro è un grande giocatore. Sono certo che Ivan abbia già capito che questa non è la stessa Inter dell’anno scorso…".
     

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