Jankto: 'Il calcio è omofobo, io sono libero. Ecco cosa penso del titolo di Libero'
Per la prima volta dopo aver fatto coming out dichiarando al mondo di essere gay, l'ex centrocampista fra le altre di Udinese e Sampdoria, Jakub Jankto ha concesso un'intervista a Le Iene che andrà in onda in forma integrale questa sera. Ecco alcune anticipazioni.
FELICISSIMO - "La decisione, dopo 27 anni, è abbastanza importante e sono felicissimo".
IL COMING OUT - "Per alcuni è una rivoluzione, per me è una cosa assolutamente normale. Mi hanno applaudito, l’abbiamo visto ieri sera, nella prima partita dopo il coming out quindi le sensazioni sono top. Tanta gente ha paura di tirare “fuori” questa cosa. Ed è questa gente che dobbiamo aiutare".
LIBERO - "Sul campo mi sento più libero? Ho postato su Instagram che, dopo tanto tempo, avevo giocato con il sorriso. Puoi vincere, fare tripletta, puoi fare goal però con il sorriso".
CORI OMOFOBI - "Soprattutto quando giochi fuori casa ti vengono a dire certe parolacce, gli ultras sono così".
CORAGGIO - "Se è stato difficile? Madre mia, sì! Dopo 26 anni con quella barriera non puoi vivere come vuoi e dopo quel coming out mi sento veramente libero ed è straordinario".
FAMIGLIA - "Se ho paura di ripercussioni su mia moglie e mio figlio? L'ho fatto per proteggere anche lei, poi per quello che fanno gli altri non posso fare tanto. Mi figlio ora ha 3 anni e mezzo e spero che quando ne avrà 7/8 ci sarà più libertà.
CALCIO OMOFOBO - "Sicuramente il mondo del calcio è un po' omofobo. Sì perché se sono io il primo calciatore è così. Boomerang nello spogliatoio per chi lo fa? Speriamo non sia così, non voglio neanche pensare sia così. Ci ho messo la faccia e lo farò sempre".
RISPOSTA A SARRI - Maurizio Sarri ha detto che il calcio è diventato uno sport per fr**i? Jakub Jankto: "Queste parolacce mi sembrano un po’ eccessive, come ha detto Claudio Ranieri, siamo tutti una famiglia".
RISPOSTA AL TITOLO DI LIBERO - "No, no, no, io ho fatto una grande carriera e ne farò, non voglio considerare queste cose perché è totalmente inutile. Io mi auguro che diventi una cosa normale, un messaggio positivo".