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  • Jankovic a CM: 'Milinkovic importante per Lazio e Serbia, ma l'Europeo fallito...'

    Jankovic a CM: 'Milinkovic importante per Lazio e Serbia, ma l'Europeo fallito...'

    • Valerio Marcangeli
    Giusto il tempo di un brindisi a mezzanotte per la Lazio. Poi sveglia presto per l’allenamento dell’antivigilia: sono scattate le prove tattiche anti Genoa. In attesa del fischio d’inizio previsto domenica alle ore 15:00 a Marassi, ci ha presentato il match uno che il Ferraris lo conosce come le sue tasche. Si tratta di Bosko Jankovic, ex centrocampista offensivo dei rossoblu. Ecco come si è espresso in esclusiva sulla sfida di dopodomani e non solo.

    Ciao Bosko, ti manca l’Italia e la Serie A?

    “Certo. Sono stati dieci anni indimenticabili, però il calcio se devo essere sincero mi manca a intermittenza. Sono molto contento di aver fatto il mio in Serie A. È stata una bellissima esperienza, molto formativa per la mia vita”.

    Ti sei ritirato…che progetti hai?

    “Da quando mi sono ritirato nel 2017 poiché era finito il contratto col Verona sono diventato un imprenditore in Serbia. Ho un business nel settore alberghiero a Belgrado e sono molto contento per come sono andate le cose negli anni scorsi. In questo 2020, purtroppo, a causa del Covid stiamo soffrendo tanto. Viviamo di turismo, come tutto il resto mondo. Però sono sicuro che questo momento passerà veloce e che tutto tornerà alla normalità”.

    Segui ancora la Serie A?

    “Ovvio. Sono felice che la Serie A stia diventando uno dei campionati più appetibili. Il calcio italiano è molto più offensivo rispetto a prima. C’è molto spettacolo, tutte le squadre giocano per vincere. L’ultimo esempio che mi viene in mente è Juventus-Fiorentina con lo 0-3 in favore della Viola. Non solo la Juve però, anche l’Inter ha subìto tanti gol. Questo significa che il campionato è molto competitivo, ed è bello da vedere”.

    Essendo serbo non posso non chiederti un pensiero su Milinkovic e soprattutto come viene considerato in Serbia…

    Sergej è diventato un giocatore importante non solo per la Lazio, ma anche per il mio Paese. Nelle ultime partite ha segnato anche due gol importanti con la Nazionale, ma purtroppo non ci siamo qualificati agli Europei. La Serbia i giocatori ce li ha, ma manca lo spirito, la voglia di fare risultati importanti. Se dal Mondiale in Sudafrica in poi ci siamo qualificati in pochi tornei evidentemente qualche problema c’è”.

    Il 5 febbraio 2012 segnasti una doppietta con la maglia del Genoa contro i biancocelesti e facesti anche l’assist per Palacio. Ti ricordi quel match?

    “Certamente, non posso dimenticarmelo. È stata una delle migliori partite della mia carriera. Eravamo avanti 3-0 contro una grande Lazio e alla fine abbiamo vinto 3-2 con una mia doppietta e un mio assist per Palacio. Quella fu una vittoria fondamentale per noi. Momenti indimenticabili”.

    Le due squadre si affronteranno domenica: che partita ti aspetti?

    “In questo momento la Lazio è molto più forte del Genoa. Negli ultimi anni i biancocelesti sono diventati una squadra molto offensiva, che sta giocando un ottimo calcio con dei giocatori e un allenatore bravissimi. Io sono ancora un tifoso del Genoa, ma devo dire che i rossoblu andranno incontro ad una partita difficilissima contro un avversario veramente forte”.

    Il ricordo più bello qui in Italia?

    “Ho tanti bei ricordi in Italia. È difficile scegliere. Ogni anno mi ha trasmesso qualcosa di bello. Poi ci sono momenti migliori e peggiori, come ad esempio gli infortuni, ma per fortuna ne ho molti di più di belli”.

    Sei mai stato vicino alla Lazio?

    “Non lo so sinceramente. Mi hanno informato che ai tempi del Genoa ero stato molto vicino alla Roma, però alla fine la trattativa non si concluse. Per quanto riguarda la Lazio non c’è mai stato nulla di concreto. Certo, se mi avessero chiamato…(ride, ndr). La chiamata di una società come quella biancoceleste non si può mica rifiutare”.

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