Jacobelli: Tevez nel segno di Del Piero. Verona super. Milan, macché Ljajic: urge difensore. Balotelli, basta proteste
Pronti, via e sul campionato piomba subito Carlitos Tevez, 2 gol nelle prime 2 gare ufficiali della Juve. Sei giorni fa il sigillo sulla Supercoppa di Lega, stasera la zampata nel diluvio di Marassi, al debutto in campionato, per ricordare a tutti che quella maglia Numero Dieci, la maglia di Del Piero, poteva pesare a molti, non all'Apache. Alla faccia di chi aveva storto il naso sulla caratura dell'argentino, sulle sue motivazioni e sulla montagna di scemenze che ci è toccato leggere e ascoltare quest'estate a proposito dell'ex City. Per il quale basta e avanza la carriera vissuta prima di approdare a Torino per rendersii conto che è un vincente nato.
E' stato il sabato di Tevez, ma anche di Luca Toni, 36 anni e di un Verona che meglio non poteva ricominciare il discorso interrotto undici anni or sono in serie A. Se c'è un allenatore che meritava di tornare nel massimo campionato questi è Andrea Mandorlini, sei anni dopo l'esonero di Siena e le tappe di Cluj e Sassuolo, prima della straordinaria cavalcata con l'Hellas. Se c'è un professionista che merita tutti gli elogi di cui è gratificato in queste ore è Luca Toni, a cominciare dalle lodi sincere di un frastornato Massimiliano Allegri.
Dice bene il tecnico del Milan, con una franchezza che gli fa onore: i rossoneri hanno giocato malissimo al Bentegodi e hanno meritato di perdere contro un Verona sceso in campo con una cattiveria e una determinazione assolutamente latitanti nelle fila rivali.
Altro che Ljajic: entro le 23 del 2 settembre o Galliani prende un grande difensore centrale o son dolori. Rivedere le azioni della doppietta di Toni per rendersi conto come la retroguardia rossonera sbandipaurosamente, come se non fosse bastato il fortunoso pareggio del Psv a Eindhoven.
Se poi, in attacco, Balotelli è troppo nervoso e continua a protestare, rimediando ammonizioni urticanti si capisce perchè il Milan sia partito con il piede sbagliato. Calciomercato.com ha reiteratamente difeso SuperMario quando è stato bersaglio di indegni attacchi razzisti o di critiche ingenerose quanto pretestuose. Proprio per questo, con altrettanta chiarezza oggi diciamo a Balotelli: pensi solo a giocare, è ciò che sa fare meglio. E tornerà il più forte.
Xavier Jacobelli
Direttore Editoriale www.calciomercato.com