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    Jacobelli: tenetevi i milioni. La lezione Scuffet al calcio che pensa solo ai soldi

    Jacobelli: tenetevi i milioni. La lezione Scuffet al calcio che pensa solo ai soldi

    Simone Scuffet, 18 anni, portiere dell'Udinese e possibile erede di Buffon in Nazionale,  non andrà all'Atletico Madrid. La trattativa è saltata un passo prima del filo di lana, quando sembrava che l'accordo tra i friulani e i campioni di Spagna e vicecampioni d'Europa fosse stato definitivamente raggiunto al punto che lo stesso direttore sportivo di Simeone, il bravissimo italiano Andrea Berta, era sbarcato in Italia per chiudere la partita.

    Peraltro, un'operazione concepita sulla base di cifre assolutamente elevate, considerata l'età del talento bianconero; il contratto quinquennale che avrebbe potuto firmare andando a guadagnare più del triplo di quanto percepisca oggi; gli oltre 10 milioni di euro che, fra annessi e connessi, l'Udinese avrebbe potuto incamerare.

    Il no del giocatore e della sua famiglia al trasferimento è stato decisivo. D'accordo con i genitori, Scuffet preferisce continuare a crescere in Friuli, nell'Udinese, di cui è già un simbolo e terminare gli studi di ragioneria.

    Già nel gennaio scorso, il portiere era stato sul punto di passare in prestito al Milan: anche allora, a prevalere era stata una scelta di vita, nel senso più completo del termine.

    Le esigenze scolastiche, ma anche, l'attaccamento alla società in cui Simone è cresciuto, il desiderio di continuare a crescere professionalmente in un ambiente fatto su misura per la personalità e le ambizioni del giocatore, il rapporto con la famiglia Pozzo, i saggi consigli dell'agente Vagheggi, l'affetto crescente dei tifosi friulani.

    Sono le stesse motivazioni alla base del no all'Atletico Madrid che a Scuffet, nonostante l'arrivo di Oblak, avrebbe voluto offrire subito il posto di Courtois, rientrato al Chelsea. Altro che prestito al Getafe o al Granada.

    Nei giorni scorsi, intervistata dalla Gazzetta dello Sport, la signora Donatella Scuffet, mamma del giocatore, aveva dichiarato: "La società non mi ha detto nulla. Si parla, se si hanno cose da dire. Io spero tanto che mio figlio rimanga a Udine e non vada ora in Spagna. Credo che un altro anno qui possa fargli bene. E poi ha l'ultimo anno di scuola". 

    "Si parla se si hanno cose da dire": otto parole per dire tutto, signora Scuffet. E, con tutto il rispetto per l'Atletico il cui interessamento non può che lusingare Simone, per dare una bella lezione di marca friulana a un certo tipo di calcio, convinto di potersi comprare anche l'anima. Non sempre l'operazione riesce. 

    Xavier Jacobelli
    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

     

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