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    Jacobelli: Tavecchio, facci sognare. Autodenunciati per razzismo

    Jacobelli: Tavecchio, facci sognare. Autodenunciati per razzismo

    Come al solito, queste cose quelli del Palazzo le fanno a cavallo di Ferragosto, illudendosi che i tifosi o siano tutti scemi o siano tutti in vacanza.
    L'anno scorso, la Figc varo' un'invereconda stangata sui settori giovanili, con un aumento delle tasse d'iscrizione ai campionati che, in alcuni casi, sfiorava il 300 per cento. Quest'anno, e' appena cambiato l'inquilino e subito e' stata allentata la morsa contro la libertà d'insulto negli stadi. E, se è' vero che i cori di discriminazione territoriale erano stati una deriva tutta italiota delle norme Uefa antirazzismo, e' altrettanto vero che Tavecchio paga subito la prima cambiale ai club che l'hanno eletto. Così, molti presidenti risparmiano sulle multe e i razzisti sono felici. Anche perché, grazie alla discrezionalità del giudice sportivo ulteriormente ampliata e forti degli sconcertanti precedenti registrati in materia, dobbiamo aspettarci di tutto. D'altra parte, da uno come Tavecchio che fa finta di nulla, anziché autodenunciarsi alla Procura Federale per le ributtanti frasi razziste pronunciate il 25 luglio (dove sei Palazzi?) che cosa potevamo aspettarci? Men che meno dal suo tutore Lotito, quello che il 12 agosto affermava nn essere interessato alla vicepresidenza federale, in ossequio allo spirito di servizio e ieri e' curiosamente entrato nel comitato di presidenza Figc, addirittura con delega alle riforme e con Beretta vicepresidente vicario. Beretta chi? Quello che nn doveva più fare il presidente della Lega di A, per manifesta inconcludenza e ora e' addirittura il Numero Due del calcio italiano? Se Tavecchio e soci pensano che le foglie di fico Conte e May possano bastare loro per pararsi le spalle, hanno sbagliato strada. Andranno a sbattere contro un muro. 

    Xavier Jacobelli
    Direttore Editoriale www.calciomercato.com
     


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