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  • Jacobelli: scandaloso Chievo, per il derby col Verona curve a 30 euro. Beretta, niente da dire a Campedelli?

    Jacobelli: scandaloso Chievo, per il derby col Verona curve a 30 euro. Beretta, niente da dire a Campedelli?

    Sabato 5 aprile, alle ore 18, stadio Bentegodi di Verona, è in programma il derby di ritorno fra Chievo ed Hellas. Una partita di fondamentale importanza per la corsa all'Europa League della squadra di Mandorlini e per la lotta salvezza in cui è impelagata la società di Campedelli che paga gli errori di mercato con uno dei peggiori campionati della sua vicenda in A. 
    Ma questi sono affari di Campedelli: diventano affari dei tifosi dell'Hellas nel momento in cui la società clivense rialza i prezzi dei biglietti per il settore ospiti. E spara una curva a 30 euro, i ridotti a 20, una tribuna 50 euro, una poltronissima 100 euro. Manco fosse il Clasico fra Real e Barcellona, come ha giustamente annotato un tifoso dell'Hellas. 

    Niente da dire, Maurizio Beretta, presidente della Lega di A che emette comunicati severi e ampollosi, attaccando le tifoserie, senza fare nomi e cognomi, senza citare fatti, episodi, circostanze?

    Eppure, nel suddetto comunicato, si legge fra l'altro: "La Lega Serie A richiama tutte le componenti del mondo del calcio a operare nel rispetto di civile convivenza, e si impegna ad intervenire attivamente nella difesa del prestigio del calcio nazionale, dei suoiclub, dei suoi dirigenti e della parte sana della tifoseria. Invita tutte le società sportive a mobilitarsi nella difesa del loro ruolo come fonte di spettacolo, di sport e di competizione: una realtà che vuole contribuire alla crescita del Paese ed è attenta ai milioni di cittadini, soprattutto i più giovani, che per il calcio continuano a nutrire una sana passione". 

    E' fonte di spettacolo stangare i tifosi dell'Hellas in occasione del derby, praticando prezzi indecenti, con i chiari di luna che ci ritroviamo? 

    Signifca "essere attenti ai milioni di cittadini, soprattutto i più giovani, che per il calcio continuano a nutrire una sana passione?". 

    Se una famiglia di quattro persone volesse seguire la partita con il Chievo nel settore riservato ai tifosi Hellas, dovrebbe spendere 120 euro: Campedelli, Beretta, ma dove caspita vivete? 

    L'Arena, storico giornale di Verona brillantemente diretto da Maurizio Cattaneo, ha denunciato per prima questo scandalo il 21 marzo scorso.

    Curiosamente, da qualche giorno il lavoro dei suoi giornalisti al seguito del Chievo è diventato più complicato. Non tanto per il silenzio-stampa (non si sono registrati suicidi davanti alle edicole di Verona), ma per i modi non oxfordiani con i quali per esempio, è stato trattato il cronista che per l'Arena segue le vicende clivensi e al quale va la massima solidarietà di calciomercato.com. E non soltanto di calciomercato.com.

    "L'Ordine e il sindacato dei giornalisti del Veneto hanno appreso con incredulità e stupore della decisione della dirigenza della società di calcio A. C. Chievo Verona di non rilasciare più interviste ad  alcune testate veronesi a seguito della pubblicazione di una notizia non gradita riguardante il derby con il Verona del prossimo 5 aprile. Si tratta di una decisione inaccettabile. Sono altri i metodi per replicare a notizie non condivise o per chiedere la rettifica di informazioni ritenute non esatte. Ordine e sindacato dei giornalisti auspicano che la dirigenza del Chievo calcio ripristini al più presto normali relazioni con tutti i giornalisti, garantendo agli appassionati di essere informati in maniera completa".

    Al che, il Chievo ha risposto: "1) Il ChievoVerona ha sempre parlato con tutti i giornalisti che per lavoro scrivono o commentano le vicende del ChievoVerona. Nessun tesserato della società si è mai permesso di etichettare con l’aggettivo “scomodo” alcun giornalista.
    2) La notizia cui fa riferimento il testo della nota emessa dall’Ordine e dal Sindacato dei giornalisti del Veneto non è stata sgradita. Il ChievoVerona non si è mai permesso di etichettare come gradita o non gradita una notizia pubblicata da un giornalista. La notizia pubblicata, invece, è da ritenersi totalmente e inequivocabilmente falsa. La sua pubblicazione, inoltre, è avvenuta senza che alcun giornalista della testata che l’ha pubblicata abbia avuto la correttezza e la professionalità di sentire e riportare la versione della parte chiamata in causa, vale a dire l’A.C. ChievoVerona.
    3) Come correttamente suggerito dall’Ordine e dal Sindacato dei giornalisti del Veneto, l’A.C. ChievoVerona ha chiesto la rettifica di tale notizia falsa sulle pagine della testata che l’ha pubblicata ottenendo, però, solo una pubblicazione parziale di tale rettifica inviata.
    4) L’auspicio dichiarato dall’Ordine e dal Sindacato dei giornalisti del Veneto, vale a dire il ripristino delle normali relazioni con tutti i giornalisti al fine di garantire agli appassionati di essere informati sulle vicende della squadra, è lo stesso della società A.C. ChievoVerona, ma potrà avvenire solo se sarà seguito sempre e senza esitazione alcuna, il principio del rispetto della verità, con la maggiore accuratezza possibile". 

    Non una riga sul rincaro dei biglietti, né tantomeno, l'annuncio di una marcia indietro per il derby del 5 aprile. E poi in Lega si lamentano perchè la gente scappa dagli stadi.

    Ha ragione Mandorlini: se fossi un tifoso dell'Hellas, sabato non andrei allo stadio. 

    Xavier Jacobelli
    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

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