Jacobelli: Renzi, Alfano, Grasso perché l'Olimpico era pieno di petardi e bombe carta? Ma che Stato e'?
Eppure, come noi, sia Malagò sia Abete, sia Prandelli possono essere soltanto spettatori scioccati dai barbari che infestano gli stadi e ci hanno riproposto scene alla Ivan il terribile, Genova, addì 12 ottobre 2010. Perchè qui è la gestione dell'ordine pubblico che non ha funzionato. E mentre siamo già sommersi da tweet, post, dichiarazioni grondanti indignazione, 'severa condanna' e banalità trite e ritrite che arrivano dal Palazzo, mentre si annunciano giorni e giorni di concioni socio-parapsicologiche, una domanda sorge spontanea rivedendo Hamsik che va sotto la curva napoletana e viene bombardato con bombe carta e petardi che feriscono un pompiere.
Egregi Renzi, Alfano ministro dell'Interno, Grasso presidente del Senato - che andando allo stadio twitta: "Questi sono delinquenti" (ma va? E noi che pensavamo fossero boy scout in gita premio) e addirittura confessa che avrebbe voluto abbandonare lo stadio - nonchè i responsabili dell'ordine pubblico stasera nella Capitale: forse siamo ingenui o fessi o tutte e due le cose, ma come caspita è possibile che l'Olimpico, teatro della finale della coppa nazionale, venga trasformato in una santabarbara? Le bombe, i fumogeni, i petardi, chi li ha portati dentro? Sono stati paracadutati li' prima della partita, li hanno fabbricati sugli spalti o chi doveva controllare gli ingressi non ha controllato? E se non ha controllato, che cosa ci stava a fare? Ma non ci avevate detto che con la tessera del tifoso, i tornelli, i tappi delle bottigliette d'acqua minerale sequestrati agli ingressi, era stato tutto risolto? Ma che razza di Stato è questo?
Xavier Jacobelli
Direttore Editoriale www.calciomercato.com