Jacobelli: perché Moratti non vuole ricomprarsi l'Inter (purtroppo)
Il 16 maggio Massimo Moratti compirà 70 anni. Il 22 maggio si compiranno cinque anni da quando fu scattata questa foto, già consegnata alla storia del calcio. E, nel migliore dei mondi possibili, certamente Massimo Moratti avrebbe desiderato regalarsi l'Inter, ricomprandola da Thohir. Purtroppo, non sarà possibile e soltanto milioni di tifosi nerazzurri sanno quando dispiaccia. A loro e a lui.
L'ex presidente considera chiusa l'avventura al timone del club: né cordate con altri soci italiani, in primis Ernesto Pellegrini, cui lo lega un rapporto di stima e di rispetto; né l'intervento di fondi stranieri né l'ipotesi di un azionariato popolare che concorra all'operazione, lo smuoveranno da una convinzione radicata. Anche perché in Italia la strada dell'azionariato popolare è quantomai impervia e lastricata di difficoltà.
Ma sono soprattutto altre due le considerazioni che inducono Moratti ad escludere l'operazione Grande Rientro.
La prima è di ordine squisitamente economico: ricomprare l'Inter significherebbe sostenere un esborso complessivo fuori portata, anche perché Thohir di certo non la regalerebbe.La seconda affonda le radici nella convinzione che, nonostante le difficoltà di una stagione molto deludente, a nessun titolo Moratti voglia essere d'ostacolo al signore indonesiano che ha preso il suo posto. Sempre che Thohir riesca ad imporre all'Inter la sterzata che Moratti e i tifosi chiedono. Se nelle ultime nove giornate di campionato la squadra invertirà la rotta, si ripartirà da Mancini, ora più che mai un uomo solo al comando.
Xavier Jacobelli
Direttore Editoriale www.calciomercato.com