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  • Jacobelli: Nicchi e il meraviglioso mondo degli arbitri che non c'è, senza moviola in campo condannato al peggio

    Jacobelli: Nicchi e il meraviglioso mondo degli arbitri che non c'è, senza moviola in campo condannato al peggio

    Il 2013 è stato uno dei peggiori anni degli arbitri italiani. In larga parte sono tecnicamente mediocri e carenti di personalità; in troppe circostanze, sono arroganti quando dovrebbero essere umili e sparire dalla scena, anzichè risultare teatrali e indisponenti; spesso, sono forti con i deboli e deboli con i forti; sovente, le designazioni non obbediscono al criterio meritocratico secondo il quale dirige di più chi sbaglia di meno: da noi vale il contrario. Per averne un'idea, basta ripercorrere a una a una le cronache dei campionati di serie A e B badando bene, per carità di patria, a non addentrarsi nei giorni infernali della Lega Pro.

    Aggiungete poi i giudici di porta che alimentano soltanto la confusione e sono l'ultimo colpo di genio del signor Platini. Quello che si riempie la bocca con il fair play finanziario ed è incapace con la sua organizzazione di garantire che Galatasaray-Juve si giochi su un campo regolamentare e non in una palude; per giunta, impone che l'incontro si disputi a borse aperte (così, nel pantano di Istanbul, la società bianconera ha perso in un pomeriggio 30 milioni di euro, evaporati in Borsa e 20 milioni di euro di ulteriori, mancati introiti in Champions). 

    D'altra parte, con gli arbitri siamo condannati al peggio. Sino a quando il Sistema, inteso come Fifa e Uefa in primis, non accetterà la moviola in campo sapendo che, se ci fosse, ridurrebbe drasticamente il potere degli ufficiali di gara di condizionare le partite con i loro errori. In buona fede, s'intende. 

    In questo panorama sconfortante, spiccano le incredibili parole pronunciate da Marcello Nicchi, presidente dell'Associazione Italiana Arbitri, il signore che durante le sue campagne elettorali promise che, con lui al comandao dell'Aia, gli arbitri sarebbero andati in tv a spiegare i loro errori. Ne avete visto uno?

    Eppure, intervistato da Simone Pagnini per Toscana Tv sotto Natale, Nicchi dixit: "La mia gestione è partita cinque anni fa in un periodo di cui tutti ricordiamo le difficoltà che stava vivendo a quei tempi il mondo del calcio. Stiamo ricostruendo il nostro settore arbitrale, serve pazienza ma siamo in anticipo sui tempi che ci eravamo preposti. Si stanno susseguendo annate molto positive per gli arbitri italiani, sono molto apprezzati in tutto il mondo quelli di alto livello ma lo stesso vale per gli arbitri di base, quelli che nel silenzio e nell'anonimato delle dodicimila partite settimanali portano avanti il gioco del calcio”.

    Non pago, Nicchi ha proseguito: "E' un momento di grande brillantezza per gli arbitri italiani perchè sono portatori di comportamenti, di regole, di cultura e di passione. Questo lo ha capito bene il pubblico, i giocatori e gli addetti ai lavori. Spero che siano in grado di capirlo anche i mezzi di informazione. Evitiamo di cercare la polemica dove non esiste, parlando di un fallo o di un calcio di rigore perchè questo non è il calcio”.

    E' vero. Questo non è il calcio infestato dagli errori arbitrali che viviamo. Questo è il calcio virtuale di Nicchi. Va bene per Predictor. Chiamate Sky.

    Xavier Jacobelli

    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

     

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