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Jacobelli: Napoli da Scudetto se gioca sempre così, Roma irriconoscibile
Male la Roma. Malissimo. Troppo brutta per essere vera. Lenta e impacciata in difesa, dove la prolungata assenza di Castan pesa sempre di più; psicologicamente molle e deconcentrata nella fase iniziale, la squadra di Garcia è andata meglio nella ripresa, ma non le è bastato per rimontare gli scatenati partenopei. Higuain (5 gol nelle ultime 3 gare) è tornato e si conferma micidiale uomo assist per Callejon, capocannoniere del torneo (8 reti in 10 partite), la cui intesa con l'argentino è risultata devastante per gli avversari.
Ci ha messo due mesi, il Napoli per assorbire lo choc dell'eliminazione nel preliminare Champions con l'Atheltic Bilbao. Uno choc dai contraccolpi così pesanti da mettere in dubbio persino il rapporto fra la squadra, il tecnico e i tifosi.
Bisogna dare atto a Benitez di non avere mai mollato e di avere sempre creduto nella possibilità di ricompattare il gruppo e rialzare la testa. Il tecnico ha vinto alla grande il confronto con Garcia perchè ha chiuso gli spazi a Gervinho e a Florenzi, inaridendo subito l'azione di Totti. Ottima la prestazione della difesa in cui ha giganteggiato Koulibaly, in continuo crescendo di rendimento.
L'approccio della Roma alla partita è stato inopinatamente sbagliato e ai giallorossi è andata pure bene: nella prima frazione hanno rischiato di incassare almeno altri due gol. E poi c'è il fattore De Rossi, cui è stato risparmiato l'impegno di Napoli in vista del Bayern. Con De Rossi in campo, la Roma non prende mai gol; senza De Rossi prende gol. E, se è vero che a Manchester, il centrocampista della Nazionale non c'era (ma la squadra aveva comunque incassato una rete), è altrettanto vero che De Rossi sia indispensabile a questa Roma. Napoli docet.
Xavier Jacobelli
Direttore Editoriale www.calciomercato.com