Jacobelli: Barbara al comando del Milan, Maldini vice e Conte in panchina
L'ultima riguarda il ritorno di Paolo Maldini in rossonero, ma non per fare il soprammobile di lusso, come gli era stato offerto quando si ritirò dopo 24 anni di carriera subito consegnati alla storia del calcio mondiale. Taechaboul lo vuole vicepresidente operativo ai massimi livelli. Basta ricordare come l'estate scorsa Barbara Berlusconi avesse inutilmente propugnato la candidatura dell'ex capitano, bocciata da Galliani, per capire chi vincerà e chi perderà. Per una singolare legge del contrappasso, a ogni smentita ufficiale corrisponde un segnale che va in direzione contraria.
E' vero che l'ultimo comunicato Fininvest nega "nel modo più categorico sia stato raggiunto un accordo per la cessione di quote del Milan. Vari soggetti hanno mostrato interesse per una partnership relativa al Milan, ma le ipotesi riguardano esclusivamente eventuali partecipazioni di minoranza. La Fininvest non è infatti interessata a cedere ik controllo della società calcistica".
E' altrettanto vero che il 5 marzo scorso, ad Arcore, Bee Taechaubol non è andato a visitare la collezione di capolavori di Villa San Martino, ma a raggiungere un accordo per l'acquisto del 30% del MIan in cambio di 250 milioni; accordo da ratificare entro il 31 maggio pena per Berlusconi il pagamnrto di uan penale di 25 milioni di euro; accordo che garantisce agli acquirenti asiatici l'opzione di acquisto di almeno il 51% delle quote societarie, togliendo alla controparte la possibilità di tornare indietro. Maldini ha già in testa l'allenatore ideale per rifondare il Mian dopo i disastri dell'ultimo anno: si chiama Antonio Conte, ct della Nazionale sotto contratto con la Figc sino agli Europei del 2016. Il bello deve ancora venire.
Xavier Jacobelli
Direttore Editoriale www.calciomercato.com