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    Jacobelli: Juve contro Conte, una guerra senza senso e a rimetterci è la Nazionale

    Jacobelli: Juve contro Conte, una guerra senza senso e a rimetterci è la Nazionale

    Chissà in Bulgaria come se la ridono e ne hanno ben donde, oltre a trovare conferma che il calcio italiano riesca sempre a farsi riconoscere. L'incredibile guerra fra la Juve e Conte per l'infortunio di Marchisio (con tanti complimenti a chi il mattino ha diagnosticato una lesione al crociato per scoprire poi in serata che il centrocampista potrebbe tornare in campo già con il Monaco) ha immediatamente mietuto una vittima incolpevole: la Nazionale.
    Per due giorni, anziché pensare all'avversario di stasera, il Club Italia è stato squassato dalle polemiche sull'asse Torino-Sofia per un caso che non c'è.  E se l'ira di Conte, rivelata da Tavecchio, dovesse portare alle clamorose dimissioni del ct, il patatrac sarebbe completo. 
    Che il divorzio fra la Juve e l'uomo dei 3 scudetti e delle 2 Supercoppe di Lega di fila, sia stato traumatico, lo sanno tutti. Che abbia lasciato dietro di sé una scia di veleni, frecciate, recriminazioni, pure. Ma ora sta invadendo l'ambito azzurro e tutto questo non ha senso.
    Anche perché, mentre Elkann ha accusato Conte di spremere troppo i convocati, Bonucci, architrave della difesa Juve e Italia, ha dichiarato: "Dieci giorni con il ct sono un toccasana". E Buffon, capitano della Juve e dell'Italia, ha soggiunto: "Conte tratta tutti allo stesso modo", elogiando il ct.
    E pensare che, all'inizo della settimana, Conte aveva riservato parole al miele nei confronti dell'ex club e di Allegri, lodandone sia i risultati sia il lavoro. Ora è il caso che la Nazionale si concentri sulla qualificazione all'Europeo ed Elkann, magari, sulle recenti traversie nautiche.
    Racconta Vanity Fair: "È stata una fatalità imprevedibile. È esploso il raccordo di un tubo che alimenta la pompa idraulica, la sentina si è riempita di olio, non possiamo più muovere la chiglia». Da Antigua, parla uno sconsolato skipper Giovanni Soldini. L'entusiasmo della partenza si è dissolto insieme con l'agonismo della regata. Il Vor 70 Maserati, con a bordo due velisti vip come Pierre Casiraghi e John Elkann, ha dovuto abbandonare il campo e rinunciare alla Rorc Caribbean 600 Race. Così lo scafo che aveva lasciato la banchina dello Yacht Club dopo quella che sembrava una riunione di famiglia - ovvero tra i baci di Beatrice Borromeo al promesso sposo Pierre e l'incoraggiamento di Donna Lavinia Elkann al marito John, presidente del gruppo Fiat Chrysler - ha dovuto ammainare le vele". Per fortuna che la Juve ha il vento in poppa. E speriamo l'abbia anche la Nazionale.

    Xavier Jacobelli
    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

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