Calciomercato.com

  • Jacobelli: Agnelli, Barbara, Tavecchio, Macalli: scontro frontale in Figc

    Jacobelli: Agnelli, Barbara, Tavecchio, Macalli: scontro frontale in Figc

    Calciomercato.com ieri pomeriggio non ha avuto neanche il tempo di affermare che, dopo l'ultima sortita di Barbara Berlusconi, adesso avremmo capito chi vuole davvero cambiare il calcio italiano e subito è arrivato il ruggito di Agnelli.

    L'intervento del presidente della Juve contro Tavecchio, Carraro, Abete, Prandelli, è stato durissimo e, come le parole della vicepresidente del Milan, ha avuto il pregio della chiarezza. 
      
    Agnelli non le ha mandate a dire al Palazzo e ha fatto bene. "Noi avevamo già previsto un'assemblea per l'11 agosto: doveva essere un'assemblea tecnica e di servizio. Tramutarla in un'assemblea elettiva è stato un gesto irresponsabile con il quale non concordo. In ambito internazionale ci sono due grandi ex calciatori come Platini e Rummennigge. Loro hanno conoscenza ed autorevolezza e quando entrano in una stanza dove si parla di calcio la gente schizza in piedi perché la riconosce. Farei fatica immaginare che lo stesso trattamento posso essere riservato ad una persona come Carlo Tavecchio".

    Ancora: "L'identikit è una persona che ha capacità e numeri, una visione di medio lungo periodo per consentircelo", dice Agnelli facendo l'esempio di Pavel Nedved. "Uno che se volesse fare il presidente della Federazione Ceca avrebbe tutte le carte in regola". "Dobbiamo il più possibile cercare di aggregare quel consenso necessario a chi vuole veramente riformare il calcio. Il tempo che ci ha dato Abete con le dimissioni da presidente federale è molto limitato e questo rende tutta l'analisi molto più complicata. Peraltro dimissioni parziali, perché invece le cariche alla Uefa e al Coni le ha tenute, quindi a mio giudizio per coerenza a questo punto dovrebbe dimettersi anche dalle altre posizioni". 

    "Il tempo è poco, sappiamo che dobbiamo riflettere e lo faremo con serenità. Io per primo, ma chi è vicino a idee come la mia sa che vogliamo solo il bene del calcio e prima di prendere una decisione e coagularci effettivamente attorno ad un'unica persona, la riflessione va fatta fino in fondo".

    "Tavecchio? Ha ufficializzato la sua disponibilità, ha un forte supporto di Carraro e quindi sappiamo che ha un forte supporto di un sistema che viene da lontano. Noi faremo valutazioni per cercare qualcosa di nuovo. Albertin? corrisponde senz'altro all'identikit" del presidente necessario in questo momento. Così come lo possono essere Cannavaro, Vialli, Costacurta. Sono giocatori del recente passato che hanno sufficienti esperienze dirigenziali e manageriali.

    Guardiamo alla generazione di calciatori che hanno giocato a cavallo degli anni 2000, sicuramente è gente che saprebbe rappresentare il calcio in maniera importante. E' altresì importante la classe dirigente che li accompagnarebbe in questo percorso, perché da solo nessuno riuscirebbe a cambiare la federcalcio attuale e ad apportare le riforme necessarie":

    Mancano un mese e due giorni all'11 agosto, ma gli schieramenti si stanno delineando e lo scontro si annuncia frontale. Da una parte, la rivoluzione mesozoica di Tavecchio, Macalli e Lotito, 205 anni in tre e, sia detto con il massimo rispetto delle persone, non è  certo non è questa la strada per rifondare il calcio. Lo stesso Macalli che oggi ha sparato a palle incatenate contro Agnelli e la sua famiglia, a proposito della Fiat. Che cosa c'entri tuto questo con il disastro del calcio italiano di cui Macalli è stato testimone, essendo dal '97 presidente della terza serie, serie C o Lega Pro che dir si voglia, prima o o poi ce lo spiegherà. Forse.

    Dall'altra, Barbara Berlusconi, Agnelli e il sempre più probabile convolgimento della nuova Inter di Thohir, della Fiorentina di Della Valle, della Roma di Pallotta e di chi ci vorrà stare per demolire gli equilibri di potere che trovano il loro punto di svolta nell'asse Tavecchio-Macalli-Lotito.

    Poi, quando la guerra per la Figc sarà finita, se a voncere sarà stata la nuova alleanza fra Barbara Berlusconi e Andrea Agnelli, qualcuno dovrà spiegare a Galliani che stare con Lotito in Lega, sostenendo la presidenza Beretta, non va più bene. 

    Il sistema attuale che ha portato al disastro sudafricano 2010 e a quello brasiliano 2014, deve essere spazzato via. Prima si fa e meglio è. E il primo a saperlo è il presidente del Coni che aspetta e segue ciò che succede. Per ora.

    Xavier Jacobelli
    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

    Altre Notizie