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Jacobelli: perché il Parma ha ragione e deve giocare in Europa League
Calciomercato.com ribadisce la propria posizione: la società emiliana ha ragione e deve giocare in Europa League. Punto e basta.
Secondo il sistema della Federcalcio, i cui organismi nei primi due gradi di giudizio hanno negato la licenza Uefa alla squadra di Ghirardi, entro il 31 marzo la stessa doveva effettuare un pagamento Irpef di 300 mila euro. Secondo il club emiliano la scadenza era il 30 giugno e nessuno l'ha avvertito. Ma il bello è che Ghirardi ha pagato e quindi addirittura in anticipo.
Ieri, il presidente del Parma è intervenuto davanti all'Alta Corte del Coni e con voce molto emozionata ha ricordato: "Il Parma ha sempre onorato i suoi impegni e ha sempre pagato tutto. Abbiamo meritato sul campo questo risultato. Ci è sempre stato detto che era un problema interpretativo che poteva essere chiarito in sintonia con Lega e Figc".
Ghirardi è sempre stato molto chiaro: "Abbiamo alcuni giocatori che militano in altre squadre, a cui versiamo un incentivo all’esodo. Il giocatore firma l’accettazione per ottenerlo e concorda con la società Parma quando lo percepisce. Questo incentivo matura al 30 giugno 2014. Quando i giocatori hanno percepito tutto lo stipendio dalle società dove giocano prendono da noi tale incentivo. A novembre o dicembre, alcuni di questi giocatori ci hanno chiesto un anticipo finanziario, un prestito relativo a questo incentivo all’esodo. E’ un’anticipazione di quello che non hanno ancora maturato ed essendo un prestito non deve essere pagata l’Irpef. Quindi è surreale la situazione che stiamo vivendo. I 300 mila euro su cui poggia tutta la questione erano già stati verificati a febbraio e nessuno ci ha contestato niente. Avremmo dovuto allora prendere punti di penalizzazione e invece così non è stato. Abbiamo agito in buone fede per questi prestiti a giocatori che ce lo hanno richiesto. Manchester City e PSG hanno fatto sanzioni amministrative per milioni di euro e poi risultano ammessi alla Champions League".
Da giorni calciomercatocom ha chiesto ad Abete: perchè nessuno ha contestato nulla al Parma in febbraio e, adesso invece, al Parma si nega la licenza Uefa? Vo avete ricevuto una risposta. Noi no. Al solito, il presidente della Federcalcio ha parlato dell'autonomia della giustizia sportiva, dell'alta qualità della Corte del Coni e bla bla bla. Nel merito, risposte zero.
Oggi ci aspettimao che il Coni di Malagò ripari a un'ingiustizia. Reiterando l'nvito: che qualcuno in Figc spieghi come diavolo sia stata perpetrata. E magari chiedendo scusa al Parma e ai suoi tifosi.
Xavier Jacobelli
Direttore Editoriale www.calciomercato.com