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Jacobelli: Elkann, Conte, la Juve e Tavecchio nello stato libero di Bananas
A proposito dell’oriundo n.43 in campo con la maglia azzurra nella storia dei quattro volte campioni del mondo: qualcuno ha notizie di Mancini, il signore che gli oriundi non li vuole in Nazionale? Opinione legittima. Peccato appartenga al tecnico dell'Inter che conta 24 stranieri e soli 6 italiani in organico. La stessa che, in gennaio, si è dovuta ricomprare Santon dal Newcastle, dopo averlo sbolognato frettolosamente nonostante fosse uno dei giovani più pregiati calcisticamente cresciuti nel vivaio societario. La cui Primavera, allenata benissimo dal bergamasco Stefano Vecchi, continua a vincere (ultimo trionfo, il Viareggio 2015) e a sfornare talenti a getto continuo, per esempio Bonazzoli,18 anni da compiere il 21 maggio. Peccato che Bonazzoli sia già stato venduto alla Samp, dove si trasferirà dal primo luglio e poco importa che l’Inter si sia garantita il diritto di acquisto. Se Bonazzoli è così forte e lo è per davvero, che senso ha cederlo? Ma poco ha senso nel nevrotico, schizoide ed esagerato calcio italiano di questa primavera, flagellato dallo scandaloso crac del Parma che Federazione e Lega hanno avuto il torto di non affrontare immediatamente l’estate scorsa, lasciandolo incrancrenire in modo inaccettabile. Salvo il 6 marzo, raccattare in fretta e furia i 5 milioni per accompagnare gli emiliani all’ultima di campionato e abbandonarli al loro destino, ma l’importante è salvare il contratto con Sky, Mediaset e Rai. E stendiamo un velo pietoso sulle nuove norme varate il 26 marzo: sono tardive, abborracciate ed edulcorate mentre il presidente della Federcalcio seguita a vagheggiare l’interessamento di una fantomatica cordata americano-canadese di cui non si ha traccia. Tutto si tiene in questo sistema da spazzare via con le ruspe e, una volta demolito, da spazzare una seconda volta per essere sicuri che il cantiere della ricostruzione sia stato definitivamente bonificato. La guerra della Juve a Conte ne è soltanto l’ultimo esempio.
Urticante è l’ingratitudine di molti tifosi bianconeri sul web, dov’è facile nascondersi dietro un nickname, una tastiera e sparare improperi e contumelie contro l’allenatore che la Juve ha rifatto da capo a piedi, restituendo il senso d’appartenza e l’orgoglio a milioni di sostenitori, usciti a pezzi dall’annus horribilis 2006, ma, grazie a Conte, pronti a rovesciarsi in piazza con il tricolore per tre anni di fila, con l’aggiunta di due Supercoppe di Lega. Improvvida e sciagurata è stata la sortita di Elkann, padrone della Juve e lesto ad affermare come l’ex allenatore strizzi troppo gli azzurri, quando basta dare un’occhiata alle immagini del ko di Marchiso per capire che si sarebbe potuto far male anche passeggiando con i figli. L'ha rilevato Buffon, difendendo il ct.
Già, Buffon. E poi Bonucci (“Dieci giorni con Antonio Conte sono un toccasana”). E ancora, Chiellini: “Conte non meritava di essere vituperato così”. Curioso: la difesa della Juve difende il suo ex allenatore e non riecheggia la voce del padrone. La verità è semplice: bisognerebbe lasciare che il ct lavorasse in pace, come lo stesso ha reclamato dopo il 2-2 di Sofia, peraltro senza fugare definitivamente le congetture sulle possibili dimissioni dopo la gara di giugno con la Croazia (il Milan è in agguato). La verità è che i club se ne infischiano della Nazionale: negano gli stage al ct, bocciano l’anticipo del campionato all’inizio di agosto anche nell’anno che ci porterà agli Europei; massacrano la Coppa Italia. Per sovrammercato, se un azzurro (non) si fa male quando viene convocato, scoppia il finimondo. Dite voi se uno possa lavorare bene così. Senza dimenticare che, mediamente, ogni turno di questa serie A registra una percentuale di stranieri in campo fra il 53 e il 56% di stranieri e Conte deve raschiare il fondo del barile per trovare gente convocabile. Oriundi compresi.
Domani sera,a Torino, Italia-Inghilterra si gioca nello Juve Stadium. Lo stadio che è stato di Conte, ma è anche della società che alla Federcalcio chiede ‘soltanto’ 443 milioni di euro quale risarcimento danni per Calciopoli e rivendica pubblicamente come i suoi scudetti siano 32 conquistati sul campo e non 30, con tanto di tricolore sormontato dal numero magico collocato sulla facciata dell’impianto. Tavecchio otto mesi fa ha dichiarato che i giocatori extracomunitari mangiavano le banane prima di venire in Italia: anzichè sotterrarsi, è diventato presidente della Federcalcio dello stato libero di Bananas, come direbbe Woody Allen. Parafrasando il quale, si può affermare: non ho niente contro questa gente. E' il fan club che mi spaventa.
Xavier Jacobelli
Direttore Editoriale www.calciomercato.com