Jacobelli: e meno male che Nicchi aveva detto 'Rocchi non ha sbagliato nulla'
Nell'intervista rilasciata a Donatella Scarnati (che ancora una volta si conferma una Signora Giornalista) per il Processo del Lunedì e in onda ieri sera su Raisport, l'arbitro fiorentino prima si è arrampicato sugli specchi, poi, alla buon'ora, è andato al dunque: "''La mia gestione dell'episodio del rigore di Maicon è stata anomala. Diciamo che una gestione non equilibrata della situazione ha creato tensioni tra i calciatori e nei confronti dell'arbitro. Dispiace che la mia prestazione non sia stata ottimale, da questo punto di vista potevo fare meglio.
Dopo aver rivisto la partita per valutare e rivedere, come faccio sempre, il mio operato, l'analisi più dura è stata proprio su quell'episodio. Diciamo che una gestione non equilibrata della situazione, probabilmente ha creato delle tensioni tra i calciatori e nei confronti dell'arbitro, quindi potrebbe essere questa la chiave di lettura per capire poi cos'è successo durante la partita.
Credo di avere mille difetti, ma soprattutto un pregio, di assumermi sempre le responsabilità delle cose che faccio. Mi assumo la responsabilità di aver fatto delle scelte, che sono state difficili. Noi siamo lì per decidere e ho cercato di farlo nel miglior modo possibile, senza ripensamenti o senza dubbi. È chiaro che poi quando prendi delle decisioni puoi creare tra i calciatori e nell'ambiente un clima di tensione o comunque di non accettazione. Da questo punto di vista una responsabilità credo di averla".
Alleluja. Rocchi ha ammesso di avere sbagliato, anche se, per capirlo, bisogna depurare dalle sue parole i continui non con i quali ha infarcito le sue dichiarazioni, tipici di chi cammina sulle uova ("Gestione non equilibrata": in italiano si dice squilibrata; "prestazione non ottimale": in italiano si può dire anche insufficiente; "un clima di tensione o comunque di non accettazione": in italiano si può dire un clima di tensione o comunque di inaccettabilità).
Ci voleva tanto? Quante volte abbiamo detto che l'arbitro ha il diritto di sbagliare, che i suoi errori sono in buona fede e che se, dopo la partita, si affacciasse davanti a telecamere e taccuini spiegando le sue decisioni, ci guadagnerebbe lui in salute e il calcio in trasparenza?
Il problema non è tanto Rocchi, per il quale comunque due settimane di stop sono state troppo poche e il quale, comunque, ha riconosciuto di avere sbagliato e per questo va apprezzato.
Il problema è chi sta sopra Rocchi, il signor Marcello Nicchi, presidente degli arbitri che il 14 ottobre scorso, con la jattanza e la sicumera che gli sono proprie, ha sentenziato: "Ad oggi, le immagini dicono che Rocchi non ha sbagliato nulla. Quando l'arbitro prende una decisione non ha dubbi, è certo e deve andare avanti con quelle certezze. Uefa e Fifa hanno giudicato gli episodi dello Stadium al limite, nemmeno la tecnologia è bastata a chiarirli. Dal punto di vista affettivo, l'arbitro Rocchi non dovrebbe restare fermo. Questa decisione, tuttavia, tocca al designatore. Io sono tranquillo, Rocchi è tranquillo, si sta allenando e, a oggi, le immagini direbbero che non ha sbagliato niente. Tutti sanno che Rocchi è uno dei primi cinque arbitri europei. In un altro Paese non si sarebbe probabilmente neppure parlato del suo arbitraggio. Se mettiamo in dubbio le capacità di Rocchi, cadiamo nel ridicolo: bisogna accettare con più serenità gli errori di arbitri e giocatori. Quando dei professionisti gestiscono uno spettacolo visto da tutti, bisogna avere comportamenti consoni. Rocchi dirà cos'ha provato, vissuto e sperimentato, in un'intervista che abbiamo già concordato".
Si vede che l'intervista l'hanno concordata male.
Xavier Jacobelli
Direttore Editoriale www.calciomercato.com
