Jacobelli: con il Real, Ronaldo (i gay, gli antirazzisti, gli azzurri, gli Indignados brasiliani) contro Blatter. Vattene!
L'ultimo autogol di Joseph Blatter farebbe ridere se non facesse piangere. E dimostra un assunto ormai incontrovertibile: quando l'ex colonnello svizzero lascerà la Fifa, il calcio mondiale starà molto meglio. E alla festa della liberazione ci sarà il tutto esaurito
Quella di Oxford su Cristiano Ronaldo non è stata né una gaffe né una battuta riuscita male: è stata l'ennesima figura barbina di un signore che, pur avendo trascorso 46 dei suoi 77 anni di vita in seno alla Federcalcio mondiale, si è incollato alla poltrona con il bostik.
Il Real, Ronaldo, Ancelotti e il popolo della casa Blanca hanno tutte le ragioni per essere incazzati neri con il già direttore tecnico, segretario generale e attuale tetrapresidente della Fifa.
Ma non ci sono solo loro, perchè il dossier di Blatter è come l'altitudine della montagna di castronerie che ha sparato in questi anni. Supera l'Everest.
Cogliendo fior da fiore, come non ricordare le sprezzanti parole pronunciate nel giugno scorso, contro le proteste dei brasiliani, scesi in piazza per denunciare il rincaro delle tariffe dei mezzi pubblici, gli sprechi e le spese folli sostenute in vista del mondiale 2014 e dei Giochi 2016?
Disse Blatter, lo stesso che il 9 luglio 2006, a Berlino, non premiò gli azzurri campioni del mondo, salvo strisciare davanti a loro due anni dopo, in un albergo romano, dicendo che era stato tutto un malinteso: "Chi protesta, non dovrebbe usare il calcio per le proprie rivendicazioni. Il calcio è molto più importante di tutto questo. Il Brasile ha chiesto i Mondiali, non siamo stati noi ad imporli. I brasiliani sapevano che, per organizzare una buona edizione dei Mondiali, dovevano costruire stadi. Ma insieme agli impianti ci sono altre opere: strade, hotel, aeroporti. Fanno parte dell'ereditá che i Mondiali lasceranno per il futuro".
Non una parola, non un cenno, non un moto di simpatia, vicinanza, sostegno verso le centinaia di migliaia di uomini, donne, ragazzi e ragazze che, durante la Confederations Cup, scesero in strada nelle principali città brasiliane reclamando maggiore giustizia sociale, interventi per le fasce più povere di una popolazione che ama sicuramente il calcio. Ma amerebbe ancora di più che il denaro pubblico non venisse scialacquato in nome dei Mondiali, delle Olimpiadi o di tutte e due. E, inoltre, come scrisse calciomercato.com all'epoca, "non esiste calcio, non esiste partita, non esiste mondiale che sia più importante del diritto di protesta di un popolo. Questo, il signor Blatter se lo deve ficcare in testa una volta per tutte".
Blatter è quello che ha benedetto i mondiali di Qatar 2022, salvo scopire che d'estate, a quelle latitudini si pososno raggiungere anche i 50 gradi e bisognerà giocare d'inverno.
Blatter è quello che ha dichiarato: "I gay potranno assistere ai mondiali in Qatar, ma dovranno astenersi dal sesso ai Mondiali del 2022 . Non ci saranno problemi, ogni paese ha la sua cultura, ma nel calcio non ci sono limiti".
Blatter è quello che ci ha messo dieci anni per varare in questa Confederations Cup - ma in fase sperimentale sia chiaro - la tecnologia sul gol-non gol.
Blatter è quello che non vuole la moviola in campo.
Blatter è quello che si è inventato il golden gol e il silver gol e poi se li è rimangiati, giusto il tempo necessario perchè l'Italia venisse scippata del titolo europeo 2000 nella finale decisa da Trezeguet.
Blatter è quello che voleva abolire gli inni nazionali, allargare le porte per segnare più gol, dividere i 90 minuti in quattro frazioni, in modo tale da imbottire gli intervalli di spot pubblicitari.
Blatter è quello che ci ha messo quattro mesi per cancellare la squalifica di 4 anni che, nel gennaio 2010, la federazione africana aveva inflitto al Togo, la cui Nazionale rimase vittima di uno spaventoso attentato terroristico mentre viaggiava verso l'Angola, teatro della Coppa d'Africa. L'autista e quattro membri dello staff rimasero uccisi; due giocatori furono gravemente feriti. Il Togo si ritirò dalla competizione, ma venne scandalosamente punito dalla federazione africana. Blatter si svegliò solo in maggio.
Dopo Oxford, Cristiano Ronaldo ha scritto su Facebook: “Tutto ciò mostra chiaramente il rispetto e la considerazione che la Fifa ha per me, per il mio club e il mio Paese. Tante cose si spiegano adesso. Auguro al signor Blatter salute e lunga vita, con la certezza che continuerà a testimoniare i successi delle squadre e dei suoi giocatori preferiti”.
Fra Blatter e Ronaldo, tutta la vita con Ronaldo.
Xavier Jacobelli
Direttore Editoriale www.calciomercato.com