Jacobelli: arbitri, Braschi senza pudore. Milan-Juve: giudice di porta Gervasoni. Secondo Borja Valero è un 'bugiardo'
La superpartita della ventiseiesima giornata è stata affidata a Guida, lo stesso che, nella passata stagione, scatenò l'ira di Conte al termine della partita fra Juve e Genoa per un rigore non concesso ai campioni d'Italia. Ma, adesso, Conte ha cambiato idea e sostiene: "Gli arbitri italiani sono fra i migiori al mondo". Auguri per domenica sera. La designazione di Gervasoni ad arbitro di porta è una risposta di sfida plateale firmata da Braschi, bombardato dalle critiche eppure capace di affermare dopo Parma-Fiorentina: "Su 250 partite sinora dirette ,gli errori clamorosi sono stati cinque".
Al di là delle evidenti difficoltà di calcolo del designatore (altro che 5: gli sfondoni dei suoi uomini sono stati almeno 500), è sempre più evidente che questo sistema di designazione debba essere spazzato via. Un elementare principio meritocratico vorrebbe che ad arbitrare di più sia chi sbaglia di meno. In questo meraviglioso Paese, succede esattamente il contrario. Questo è il sistema di Braschi, mentre né Abete né Beretta, sino a stasera si sono sentiti in dovere di dire una parola sulle durissime dichiarazioni di Borja Valero che ha fatto a pezzi il referto di Gervasoni: "Ha scritto bugie. Ha raccontato una verità mai esistita, provata oltretutto dalle immagini televisive. La sua è una mancanza di rispetto alla mia integrità come giocatore, ma soprattutto come uomo".
Delle due l'una: o mente Borja Valero o mente Gervasoni. Tertium non datur. In attesa di sapere chi abbia detto la verità, Gervasoni fa il giudice di porta a Milan-Juve e Borja Valero viene squalificato per 4 giornate. Chi glielo spiega ad Alvaro, 4 anni, il figlio del campione viola, perchè il suo papà sia vittima di questa macroscopica ingiustizia?
Xavier Jacobelli
Direttore Editoriale www.calciomercato.com