Jacobelli: arbitri, Braschi dà lezioni a Montella e Della Valle. Ma è lo stesso squalificato per 18 mesi nel 2003?
Ieri sera, allo stadio Tardini di Parma, Vincenzo Montella ha incrociato Stefano Braschi. L'allenatore della Fioentina voleva semplicemente chiedergli lumi sulle cantonate di De Marco a Firenze. Non l'avesse mai fatto.
Il designatore arbitrale gli ha risposto con l'eleganza di un elefante in un negozio di porcellane: "Stendiamo un velo pietoso sul tuo comportamento", ha sibilato il successore di Collina, al quarto e ultimo anno di un incarico il cui bilancio già sin d'ora può essere definito tecnicamente disastroso. Sperando che il peggio non debba ancora venire.
Abete ha sfoderato il consueto abetese: "Montella ha invocato maggior omogeneita'? E' opportuno ce ne sia sempre di piu', non solo nelle valutazioni di natura tecnica ma anche nella gestione delle partite, a livello comportamentale e del rapporto fra giocatori e arbitri" (ma, almeno per una volta nella vita, dire chiaramente come stanno le cose no?).
Braschi, invece, si è ben guardato dal rispondere alle domande chiare e precise del tecnico viola:
1) perchè, in materia di proteste, ci sono giocatori che sbraitano, insultano, protestano rimanendo impuniti e altri, come Pizarro, vengono sistematicamente stangati?
2) Di che cosa hanno paura gli arbitri se non fischiano rigori evidenti come quello che c'era su Giuseppe Rossi?
3) A che cosa servono le riunioni plenarie con i direttori di gara, gli allenatori, i capitani se poi il Sistema fa figli e figliastri?
La quarta l'aggiungiamo noi: perchè Braschi non squarcia il velo pietoso sull'arbitro che, sabato scorso a Torino, pallone uscito in fallo laterale, ha lasciato che il MIlan lo rimettesse in gioco, anzichè fermare tutto per soccorrere Larrondo con un piede fratturato (due mesi di stop)?
Coraggio, Braschi. A Montella non risponde? Risponda agli amici di calciomercato.com, di ogni colore e bandiera. Ci racconti perchè, nel suo meraviglioso mondo, spesso capiti che diriga di più chi sbaglia di più e non accada il contrario.
Già che c'è, ci tolga un dubbio: ma lei è lo stesso Braschi che, nel 2003 venne squalificato per 18 mesi avendo sottoscritto con il Siena un contratto in qualità di direttore generale senza richiedere l'autorizzazione? E' lo stesso che nell'estate del 2006 venne graziato dal commissario Guido Rossi e, solo grazie a questo provvedimento, nel 2010 è stato nominato designatore arbitrale?
Se è lo stesso, il velo pietoso lo stendiamo noi.
Xavier Jacobelli
Direttore Editoriale www.calciomercato.com