Jacobelli: 10 in storia e ora solo la Roma può fermare la Roma
Stadio Olimpico, giovedì 31 ottobre 2013: la Roma batte il Chievo e si consegna alla storia del calcio italiano. Prima d'ora, non c'era stata una squadra capace di vincere tutte le prime dieci partite della sere A. Come questa Roma, nessuna mai: un record fantastico, firmato Marco Borriello, l'undicesimo giocatore di Garcia ad andare a segno nel torneo, un attaccante che, in maglia giallorossa, aveva realizzato la sua ultima rete due anni e mezzo fa. E' un altro segno del destino.
Il Chievo, alla sesta sconfitta consecutiva e nel momento più duro della sua intera epopea in serie A, ha opposto una resistenza tignosa, ma ha ceduto alla superiorità tecnica degli avversari. Che non avevano né Totti né Gervinho; hanno inizialmente tenuto in panchina Balzaretti e Florenzi; hanno presentato l'inedita coppia di terzini formata da Dodò e Torisidis. Ma hanno vinto ancora una volta. Il collettivo è la loro forza, così come la capacità di attaccare e di difendersi in undici, perchè, se potesse, anche De Sanctis andrebbe sotto la porta avversaria, oltre a difendere egregiamente la propria.
Un solo gol subito in 900 minuti di gioco, 24 le reti realizzate (miglior attacco ex aequo con l'Inter), una supremazia schiacciante rispetto alla concorrenza. E, se Juve e Napoli non demordono, pur essendo già staccati di cinque punti, a impressionare sono anche gli 11 punti di vantaggio sull'Inter quarta in classifica. Poichè l'obiettivo iniziale dei giallorossi era il ritorno in Europa, passando dalla porta principale, si può dire che la strada giusta sia stata imboccata dagli uomini di Garcia
Già, Garcia. Il quarantanovenne signore di Nemours merita tutti gli elogi che in queste ore continuano a piovergli addosso. Neofita assoluto del calcio italiano, Rudi non ha pagato nessuno scotto al noviziato, ha mostrato da subito idee chiare, ha conquistato una piazza tanto esigente quanto smaliziata, in stato di choc prolungato dal 26 maggio, quando la Lazio ha vinto lo storico derby che le fruttò la Coppa Italia, sino all'arrivo del tecnico che ha conquistato la Ligue 1 con il Lille.
Difesa blindata con De Sanctis, Castan e Benatia sistematicamente fra i migliori, centrocampo imperniato sul trio De Rossi-Pjanic-Strootman pronto a lanciare le frecce Gervinho e Florenzi, con Totti straordinario punto di riferimento. E quando Gervinho e Totti non ci sono, ecco Borriello punta centrale e Ljajic sulla fascia. E se Florenzi inizialmente parte in panchina, dopo avere corso per quattro dall'inizio della stagione, riecco Marquinho. Questa Roma è un mosaico dove Garcia sistema ogni tassello al proprio posto, senza sbagliare una mossa. Ecco perchè, adesso, solo la Roma può fermare la Roma. Ma non ci sono tracce di cedimento ed è questo che preoccupa la Juve e il Napoli.
Xavier Jacobelli
Direttore Editoriale www.calciomercato.com