Perché il Milan cerca Ibra?

Per capire e raccontare l'IZ Back bisogna prima fare un passo indietro: perché il Milan cerca Ibra? Perché quella stagione parte nel peggiore dei modi, Maldini e Boban in dirigenza sono in contrasto Gazidis e dopo 7 giornate esonerano Marco Giampaolo per chiamare Stefano Pioli. Il 22 dicembre 2019 dopo il 5-0 subito a Bergamo il Milan è 11esimo in classifica e serve la svolta mercato.

La situazione attaccanti prima del ritorno: Pioli vs Rangnick

Sono i giorni in cui in casa Milan si inizia a parlare di Ralf Rangnick e di un progetto internazionale per il futuro, ma in attacco Pioli può contare solo su Krzysztof Piątek e Rebic adattato. Serve un bomber vero, di personalità, per la svolta.

Maldini-Boban vs Gazidis

La società è divisa e ha idee differenti Maldini e Boban vogliono investire in giocatori di esperienza e personalità, Ibra per l'appunto, Gazidis forte del modello Arsenal vuole giocatori che siano futuribili anche in chiave bilancio.

Retroscena: Raiola a casa Milan a novembre

Ma quando è nata l'idea Ibrahimovic? Siamo a metà novembre e a casa Milan Mino Raiola insieme ad Enzo si presenta a casa Milan per un classico incontro programmato. L'agenzia ha tanti assistiti in rosa fra cui Bonaventura e Donnarumma, ma Boban mette sul tavolo il nome di Ibra, Raiola non dice no, e dopo una stretta di mano si inizia a trattare a distanza, al telefono, ma senza sosta.

Gli indizi social

Ibra spinge e anima i tifosi del Milan anche attraverso i social. È Natale, e fra un cenone e un regalo, arriva il primo indizio social che conferma il ritorno "Same Zlatan. Different Devil. Milan arrivo".

Retroscena: il no a Mihajlovic e al Napoli

Il Milan non è però l'unico club che cerca Zlatan. Il primo a provarci è Aurelio De Laurentiis che prova a sfruttare il rapporto con Ancelotti. Il problema è che quello che non regge in quei giorni è proprio il rapporto allenatore-presidente. Ancelotti viene esonerato nonostante la qualificazione agli ottavi di Champions (arriverà Gattuso al suo posto) e Ibra non firma più. L'altro è Sinisa Mijhalovic con cui Ibra ha un rapporto di amicizia fraterno. Erano i primi istanti della tremenda malattia che ci ha portato via Sinisa e lo stesso Ibra più avanti confermò: “Quando si ammalò, della stessa malattia di mio fratello Sapko, stavo quasi per andare al Bologna per lui”.

Boban e la telefonata a Natale

Quasi perché da un lato c'era il Bologna, dall'altro il richiamo del suo Milan che già da novembre stava insistendo per lui. Ibra accetta, ma vi ricordate come comunica il suo sì all'amico Boban? Lo ha raccontato lo stesso ex-dirigente rossonero in un'intervista: “Erano le 10 di sera della vigilia di Natale e arriva la sua chiamata. Rispondo e mi dice: “Boban, congratulazioni! Al Milan, avete preso Ibrahimovic. Buon Natale e a presto”.

I dettagli del contratto

L'Ibra 2.0 inizia con un contratto di soli 6 mesi e con ingaggio da 3 milioni di euro netti (praticamente la metà di quanto percepito in MLS). Nell'accordo è però compresa anche un'opzione di rinnovo fino a giugno 2021 al doppio dello stipendio. Anche qui una curiosità. Gli uffici diCasa Milan il 26 dicembre sono rimasti con le luci accese fino a tarda notte. Nessun dettaglio di questo importantissimo contratto poteva essere trascurato.

La folla in delirio

Ibrahimovic atterra a Milano il 3 gennaio e subito si scatena l'Ibra-Mania. Una folla immensa di tifosi si raduna davanti a Casa Milan e lo aspetta per celebrare il suo ritorno. Zlatan alle 11.30 si affaccia al facciale salutando e ringraziando i tifosi in un'immenso abbraccio rossonero. È l'inizio dell'era Pioli perché sì, grazie a lui e ai risultati post-covid, Maldini e Boban impongono le proprie idee a Gazidis e riscrivono la storia. C'è chi come Boban lo fa a costo del proprio posto di lavoro dopo una bollente intervista rilascia alla Gazzetta.