Fare mercato per la squadra più titolata d'Italia, quella con più tifosi, quella abituata a vincere, non è mai facile. Lo sa bene Beppe Marotta che da quanto è sbarcato a Torino, nel 2010, è stato sempre sotto i riflettori e al centro di ogni tipo di critica. Considerando la disponbilità economica e i successi sul campo degli ultimi anni della Juventus il bilancio, pur con qualche errore, può considerarsi positivo. L'ultima intuizione dell'amministratore delegato bianconero, per la quale è giusto dargli il merito, è stata quella di rinunciare a Juan Manuel Iturbe. La Juve in estate si è rifiutata di pagare complessivamente 30 milioni di euro per il suo cartellino, un scelta che qualche mese fa ha scatenato l'ira del popolo bianconero ma che con il senno di poi va rivalutata. L'argentino l'anno scorso è stato una delle stelle della Serie A con otto reti e sei assist in 33 partite, ma in questa stagione ha totalizzato solo un gol in 12 presenze, dimostrando sul campo di non di non meritare un investimento così importante. Ciò non significa che Iturbe non diventerà un campione, piuttosto che è rischioso esporsi in tal modo per un giocatore che negli ultimi anni ha convinto solo nella parentesi a Verona. BERARDI - La Juve ha scelto di non partecipare ad aste milionarie per Iturbe, ma di puntare su Berardi, fissando in anticipo con il Sassuolo il diritto di riscatto del 50% del cartellino a 15 milioni. A fine stagione, quando il talento calabrese avrà concluso la seconda stagione in Serie A (al momento i numeri recitano 5 gol e 7 assist in 15 partite) e il giudizio su di lui potrà essere completo, la Juventus deciderà come muoversi. Senza investimenti azzardati.