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    Italiamania: Verratti, niente rischi. Acerbi e i punti deboli, manteniamo un profilo basso

    Italiamania: Verratti, niente rischi. Acerbi e i punti deboli, manteniamo un profilo basso

    • Federico Zanon, inviato a Roma
    Una sfida fondamentale, da non sottovalutare. Tra due giorni l'Italia affronta la Svizzera nella seconda partita del gruppo A, con l'obiettivo di conquistare tre punti che potrebbero significare qualificazione alla fase a eliminazione diretta. Chiudere i conti con 90 minuti di anticipo permetterebbe a Mancini di risparmiare molti titolari contro il Galles, domenica alle 18, serve però battere la squadra di Pertkovic, che arriva dal deludente pareggio all'esordio e non può permettersi altri passi falsi. Sulla carta siamo più forti, ma...calma. Va bene l'entusiasmo, giusto essere consapevoli della propria forza e avere una mentalità vincente, ma attenzione a prendere sotto gamba il match, c'è il rischio di farsi male.

    Nella conferenza odierna Francesco Acerbi era carico a pallettoni, forse in maniera eccessiva: "Respiro la stessa atmosfera e la spensieratezza che c’era nel mio club prima del Covid, in quella Lazio partivamo già 2-0 in ogni partita. E sì, è vero, in questo Europeo ci sono squadre più attrezzate di noi, ma l’Italia è forte e può arrivare nelle prime posizioni. ​Possiamo migliorare nella gestione della partita, ma non vedo grossi punti deboli in questa squadra". Una rondine non fa primavera, con la Turchia è stata una grande Italia solo per un tempo, è giusto ricordarlo. E la strada è appena iniziata.

    Per arrivare a Londra bisognerà superare tanti ostacoli, il prossimo potrebbe essere affrontato con Marco Verratti. Il centrocampista del Pescara è sulla via del recupero, Mancini potrebbe fargli vedere il campo già mercoledì contro la Svizzera. Un'ipotesi, non una certezza, perchè non è proprio il caso di prendersi rischi. L'Italia ha già perso Sensi e Pellegrini per infortunio, affrettare i tempi e perdere il talento del Psg, fondamentale per il palleggio e per l'economia del gioco, sarebbe un clamoroso autogol.

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