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    Italiamania: non siamo solo catenaccio

    Italiamania: non siamo solo catenaccio

    • Andrea Distaso
    E' vero, di fronte avremo la Germania campione del mondo in carica, desiderosa di prendersi la rivincita per la doppia eliminazione per mano nostra nella semifinale del Mondiale di casa del 2006 e in quella dell'Europeo 2012 e obiettivamente la squadra più competitiva per gioco e organico dell'intero torneo. Ma ci sono partite nell'arco di una stagione o di una competizione di un mese come questa che possono rappresentare una svolta, così Conte si augura che sia l'impresa contro la Spagna a Saint Denis.

    Se la vittoria contro il Belgio poteva apparire come frutto del caso, della gara quasi perfetta degli Azzurri e della giornata stortissima di Hazard, contro i campioni uscenti abbiamo dimostrato all'Europa intera che ci siamo anche noi. E basta con la solita lagna sul catenaccio, perchè di squadre, anche tra le big, che giochino un calcio siderale ne abbiamo viste poche (forse nessuna) e contro le Furie Rosse abbiamo dimostrato di saper giocare anche a calcio. Alla grande. Li abbiamo costretti a lungo a rinunciare a lungo al loro proverbiale tiki-taka, ad affidarsi ai lanci lunghi per mettere in sofferenza la nostra difesa d'acciaio e abbiamo creato palle gol a ripetizione con la qualità dei nostri vituperati, bistrattati, calciatori. L'immagine più bella che ci portiamo via da Parigi è un'azione del finale del primo tempo, con l'Italia uscire palla a terra dal pressing spagnolo e De Rossi rifilare un tunnel a Sua Maestà Iniesta. Uno spettacolo per gli occhi, altro che catenaccio!

     
     

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