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Italiamania: l'esempio di Conte non basta. Ventura, ora vogliamo la qualità
L'atroce sconfitta ai rigori con la Germania non solo può essere un punto di ripartenza per la Nazionale in vista del Mondiale 2018 e più in generale per rilanciare un movimento calcistico in forte crisi e che dal 2010 ad oggi aveva partorito soprattutto due eliminazioni brutte sotto ogni punto di vista nelle rassegne iridate del 2010 e del 2014 e a livello di club soltanto la Juventus ci sta tenendo in un quadro più complessivo di totale anonimato. Questo Europeo, per quanto la delusione sia ancora freschissima, DEVE assolutamente essere un modello di riferimento a cui ispirarsi, che vada oltre i nomi dei calciatori che saranno coinvolti nel prossimo progetto e oltre il prossimo ct.
I DUBBI SU VENTURA - E' bene dirlo da subito: chiunque fosse arrivato al posto di questo Antonio Conte, avrebbe trovato enormi difficoltà a rilevare un'eredità così pesante. Per la preparazione tattica del futuro allenatore del Chelsea e per la capacità di coinvolgere un gruppo di 23 calciatori e di trasformarlo in una squadra con sincronismi perfetti, nonostante le difficoltà oggettive nelle quali si è trovato ad operare causa il solito egoismo e salvaguardia dell'interesse personale opposto dai club. Giampiero Ventura è allenatore molto preparato dal punto di vista tecnico, ma il compito più difficile sarà convincere tutti, giocatori in primis, di poter dare continuità a quanto seminato in Francia seppur con metodi differenti.
SERVE ARIA NUOVA - Al di là di una mera questione economica (costerà molto meno di Conte), il suo ingaggio è già nella linea della continuità con un modulo, il 3-5-2, che sarà il vestito che l'ex granata cucirà da subito addosso alla sua Italia. Perchè a settembre si giocherà subito per i 3 punti per qualificarsi al prossimo Mondiale e nel nostro girone ci sarà una Spagna desiderosa di vendetta dopo l'eliminazione per mano nostra all'Europeo e un'Albania che merita rispetto. Inutile, controproducente pensare di voler entrare con la voglia di stravolgere tutto e poi anche col Torino col 3-5-2 Ventura si è tolto grandi soddisfazioni. Si ripartirà dalle certezze, da Buffon e dal blocco Juve e da molti dei protagonisti, ma nel tempo sarà fondamentale imporre un proprio stile di gioco, un proprio modo di fare calcio. Diverso, se possibile migliore e più qualitativo anche di quello di Conte. Con i giovani, che dovranno essere accompagnati dai più esperti in Nazionale: Rugani, Romagnoli, El Shaarawy, Insigne, Bernardeschi, Berardi, Belotti e Gabbiadini, per fare dei nomi. Senza perdere di vista la compattezza, il senso del collettivo, l'unità di intenti e lo spirito di sacrificio che ci hanno portato ad un passo dalla gloria all'Europeo. Forza Italia, oggi è ancora il tempo delle lacrime e delle recriminazioni ma da domani è un altro giorno.
I DUBBI SU VENTURA - E' bene dirlo da subito: chiunque fosse arrivato al posto di questo Antonio Conte, avrebbe trovato enormi difficoltà a rilevare un'eredità così pesante. Per la preparazione tattica del futuro allenatore del Chelsea e per la capacità di coinvolgere un gruppo di 23 calciatori e di trasformarlo in una squadra con sincronismi perfetti, nonostante le difficoltà oggettive nelle quali si è trovato ad operare causa il solito egoismo e salvaguardia dell'interesse personale opposto dai club. Giampiero Ventura è allenatore molto preparato dal punto di vista tecnico, ma il compito più difficile sarà convincere tutti, giocatori in primis, di poter dare continuità a quanto seminato in Francia seppur con metodi differenti.
SERVE ARIA NUOVA - Al di là di una mera questione economica (costerà molto meno di Conte), il suo ingaggio è già nella linea della continuità con un modulo, il 3-5-2, che sarà il vestito che l'ex granata cucirà da subito addosso alla sua Italia. Perchè a settembre si giocherà subito per i 3 punti per qualificarsi al prossimo Mondiale e nel nostro girone ci sarà una Spagna desiderosa di vendetta dopo l'eliminazione per mano nostra all'Europeo e un'Albania che merita rispetto. Inutile, controproducente pensare di voler entrare con la voglia di stravolgere tutto e poi anche col Torino col 3-5-2 Ventura si è tolto grandi soddisfazioni. Si ripartirà dalle certezze, da Buffon e dal blocco Juve e da molti dei protagonisti, ma nel tempo sarà fondamentale imporre un proprio stile di gioco, un proprio modo di fare calcio. Diverso, se possibile migliore e più qualitativo anche di quello di Conte. Con i giovani, che dovranno essere accompagnati dai più esperti in Nazionale: Rugani, Romagnoli, El Shaarawy, Insigne, Bernardeschi, Berardi, Belotti e Gabbiadini, per fare dei nomi. Senza perdere di vista la compattezza, il senso del collettivo, l'unità di intenti e lo spirito di sacrificio che ci hanno portato ad un passo dalla gloria all'Europeo. Forza Italia, oggi è ancora il tempo delle lacrime e delle recriminazioni ma da domani è un altro giorno.