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  • Italia stanca, Mancini sbaglia: così non si va lontano. E Bonucci ormai è un ex

    Italia stanca, Mancini sbaglia: così non si va lontano. E Bonucci ormai è un ex

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    L’Italia è in mezzo al guado. E’ una buona vecchia squadra che dura un tempo e poi si smarrisce. Forse, più della testa (stanca), non possono le gambe (stanchissime), fatto sta che con la Spagna perdiamo (2-1) e rinunciamo a vincere la Nations. Siamo lì, con le quattro migliori come nell’ottobre del 2021 (battuti ancora dalla Spagna in semifinale), ma sarà per l’usura, sarà per la consunzione, non riiusciamo più a essere competitivi.

    L’Europa, di cui siamo campioni, è il nostro giardino, tuttavia questa squadra sente l’esigenza di essere profondamente cambiata. Forse, non si fosse ammalato Bastoni, non avrebbe giocato il disastroso Bonucci che non si capisce perché abbia allungato la sua carriera di un altro anno. Ha finito da un pezzo, già nella Juve è una riserva, figurarsi se può competere con compagni e avversari che vanno a velocità doppia rispetto a lui. 

    Proprio Bonucci, dopo appena tre minuti, ha combinato un doppio pasticcio consegnando il pallone a Yeremi Pino che ha battuto Donnarumma. 

    La Nazionale che Mancini ha messo in campo era discutibile: oltre a Bonucci, centrale di difesa tra Toloi e Acerbi, non è sembrata una scelta azzeccata Spinazzola che, nel 3-5-2, ha agito da esterno di sinistra. Dall’altra parte Di Lorenzo, mentre in mezzo si muovevano Frattesi, Jorginho e Barella. Davanti, invece, Immobile e Zaniolo.

    Ora non sarà propriamente un caso se il c.t., all’intervallo, ha tolto proprio Bonucci e Spinazzola, inserendo Darmian per il primo (Acerbi centrale) e Dimarco per il secondo (l’interista andava messo in campo dall’inizio). 

    Molta perplessità, per non dire contrarietà, ha suscitato (in me) la presenza di Jorginho che io giudico finito da quasi un anno. Eppure il centrocampista dell’Arsenal (dove ha fatto la riserva), oltre a disputare una partita più che sufficiente, ha servito l’assist per la conclusione di Zaniolo che ha fruttato (10’) il rigore trasformato da Immobile (fallo di mano di Le Normand). 

    Di più: undici minuti dopo, ancora Jorginho ha inventato un lancio magistrale per l’assalto di Frattesi (forse il migliore degli azzurri). Jordi Alba ha bucato la palla e la mezzala del Sassuolo è andata a segnare indisturbata. Purtroppo il gol del vantaggio, che avrebbe indirizzato la partita, è stato annullato dal Var per un fuorigioco men che millimetrico. 

    L’Italia ha disputato un primo tempo brillante. Tanto è vero che, un contropiede innescato ancora una volta da Frattesi per Immobile, si sarebbe potuto concludere sui piedi di Barella a due passi dalla porta. 

    Purtroppo l’Italia è finita lì. Perchè, nella ripresa, all’inizio ci ha tenuto a galla Donnarumma e poi, su suo errore in uscita, Rodri ha spedito alto in girata. La Spagna ha preso il sopravvento non solo con gli attaccanti, che spesso mettevano in difficoltà la nostra difesa nell’uno contro uno, ma anche con i centrocampisti, dediti sia alla costruzione, sia all’inserimento. Mancini ha provato a dare freschezza togliendo Immobile per Chiesa e Jorginho per Cristante. Poco dopo questi cambi - seppure nell’unica azione d’attacco del secondo tempo -, gli azzurri hanno sfiorato il gol del vantaggio ancora con Frattesi (botta al volo su cross di Zaniolo), ma Unai Simon ha respinto da campione.

    Quando ormai si paventavano i supplementari, come per Olanda-Croazia di mercoledì, il neo entrato Joselu (aveva preso il posto di Morata), ha chiuso da due passi un flipper innescato da Rodri e prolungato con le deviazioni in area di Cristante e Toloi.

    Mancavano tre minuti alla fine del tempo regolamentare e Mancini, dopo aver sostituito Frattesi con Verratti, stava preparando il sesto cambio per i supplementari. Ma Gnonto e Raspadori non hanno avuto il tempo di entrare. La Spagna ha vinto con pieno merito e domenica sera affronterà  la Croazia in finale. Per l’Italia finalina. Un’occasione, secondo me, per provare giovani e seconde linee. Serve un’alzata d’ingegno. Siamo troppo piatti e di questo passo siamo destinati, come per la fallita qualificazione mondiale, a fare poca strada.     



    SPAGNA-ITALIA 2-1

    Spagna (4-2-3-1):
    Unai Simon; Alba, Laporte, Le Normand, Jesus Navas; Merino (29' st Fabian Ruiz), Rodri; Yeremy Pino (29' st Ansu Fati), Gavi (23' st Canales), Rodrigo (1' st Asensio); Morata (39' st Joselu). A disp.: Kepa, Raya, Carvajal, Nacho, Zubimendi, Fran Garcia, Olmo. All.: de la Fuente

    Italia (3-5-2): Donnarumma; Acerbi, Bonucci (1' st Darmian), Toloi; Spinazzola (1' st Dimarco), Barella, Jorginho (16' st Cristante), Frattesi (31' st Verratti), Di Lorenzo; Zaniolo, Immobile (15' st Chiesa). A disp.: Meret, Vicario, Retegui, Pellegrini, Gnonto, Raspadori, Buongiorno. All.: Mancini

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