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    Morata: 'Che gioia l'espulsione di Chiellini'

    Morata: 'Che gioia l'espulsione di Chiellini'

    L'attaccante spagnolo del Real Madrid, Alvaro Morata ha dichiarato in un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "La vittoria per 8-0 contro il Liechtenstein conta relativamente, sono contento per me e per la squadra. L'attitudine è quella giusta, abbiamo motivi validi per guardare al futuro con fiducia. Abbiamo accolto gente nuova, che per scelta tecnica o infortunio non è venuta all'Europeo, e il gruppo si è subito compattato. Giochiamo bene, l'abbiamo dimostrato contro il Belgio, e ci manca gente come Isco e Iniesta". 

    ITALIA-SPAGNA il 6 ottobre a Torino - "Sono onesto: ho vissuto un momento di felicità immensa quando sono rientrato negli spogliatoi e ho visto che Chiellini era stato espulso… Che gioia… E' da quando me ne sono andato dalla Juve che mi 'minaccia' ricordandomi questa partita di Torino… A Giorgio voglio un gran bene, gli sono veramente affezionato, mi ha dato tanti consigli e mi ha aiutato tantissimo in un sacco di cose a Torino, però sinceramente posso dire che le mie caviglie ringraziano sentitamente l'apparizione del cartellino rosso in Israele. Per il resto non so nientìaltro della vostra partita, ho visto che avete vinto 3-1 e dell’espulsione di Giorgio, niente di più. Ci sarà tempo per studiare. Prima di tutto avrò bisogno di un'intera tribuna per soddisfare le richieste di biglietti che mi sono arrivate da amici e famigliari che vogliono venire… Per me è una partita speciale e non vedo l'ora che arrivi, è tanto che ci penso. E ai motivi personali, diciamo sentimentali, da luglio si sono aggiunti anche quelli sportivi: dopo l'eliminazione all'Europeo ho una gran voglia di rivincita".

    LA CONCORRENZA - "Fa bene. In nazionale ho un ottimo rapporto con Diego Costa, mi ha dedicato uno dei suoi gol. Nel Real Madrid ancora di più, ci vuole pazienza e ambizione. Se non gioco dall’inizio devo fare come con il Lichtenstein: entrare e segnare. Però nei due anni alla Juventus ho appreso tanto su ciò che non dovevo fare quando ero al Madrid: entrare in campo ansioso per cercare di dimostrare chissà cosa in pochi minuti. Da quella prima tappa al Madrid sono cresciuto tanto, lo dice anche mia nonna, sicuramente sono più tranquillo. Morientes, che era il mio idolo, mi disse che dovevo andarmene per poi tornare. L’ho ascoltato e ho fatto bene. È chiaro che se quest’estate me ne fossi andato definitivamente da qualche altra parte avrei giocato di più ma il Real è il mio sogno e voglio provare a realizzarlo. Nella testa non ho altro, la concentrazione è massima come la voglia di lottare. Bale, Cristiano e Benzema sono tre dei migliori attaccanti del mondo. Ma io non mollo, voglio provare a giocare, darò tutto sperando di mettere in difficoltà Zidane. C’è un sacco da lavorare, so chi ho davanti ma la stagione è lunga, ci sono squalifiche e infortuni… Speriamo che non ce ne siano tanti ma voglio essere pronto. Il turnover sarebbe una cosa buona per tutti. Per loro perché possano riposare e per gli altri, me compreso, perché possano giocare". 

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